Cross-selling come risposta alla crisi

farmacista e clienteIl quadro economico nel nostro Paese mostra ancora i tratti di una crisi che dura da molti anni. Come conseguenza si è assistito a un calo del reddito pro-capite di molti punti negli ultimi anni, con una perdita stimata di più di 3mila euro a testa; questo si ripercuote sui consumi delle famiglie che registrano tra il 2007 e il 2013 un calo dell’8%. “In questo contesto”, spiega Luca Pellegrini, professore ordinario di Marketing presso l’Università IULM di Milano e presidente TradeLab, in occasione della presentazione della fase operativa del progetto Farma Marketing Network, dell’Associazione Chimica farmaceutica Lombarda, “si salva solo chi è competitivo e chi ha qualcosa da vendere che altri non hanno”.
Il dato interessante per la farmacia è che risultano sostanzialmente stabili o con andamento positivo i consumi sanitari, con una voce di beni per la cura della persona che registra, negli stessi anni, una crescita del 10,5% e quella dei servizi che aumenta del 16%, attestandosi al terzo posto dopo la telefonia, che in questi anni ha visto una enorme crescita e la voce servizi ricreativi che comprende anche la pay-tv.
“La farmacia deve sfruttare questa tendenza al consumo per la cura e la salute, per migliorare l’offerta, andando oltre l’essere presidio del SSN”, continua Pellegrini, “il farmacista ha a che fare con due tipologie di cliente, quello con ricetta, che di fatto non è un cliente, poiché a pagare è lo Stato, e il consumatore. Il paziente, che entra per comprare il farmaco etico, può diventare consumatore attraverso il cross-selling. Il farmacista, forte del riconoscimento professionale e di fiducia, della frequenza di visita e della prossimità deve sfruttare di più questo strumento di vendita di prodotti diversi dal farmaco etico”.

Chiara Romeo