Ansia, disturbi del sonno, sovrappeso, astenia. Quali conseguenze del post-pandemia, questi disturbi stanno guidando la vendita di integratori e/o nutraceutici specifici. È quanto emerso dalla Nutraceutical Conference curata da Sinut (Società Italiana di Nutraceutica), tenutasi a Cosmofarma 2022.
Panoramica sugli integratori nel post-Covid
Integratori e nutraceutici sembrano rappresentare per gli italiani una “risorsa” per superare alcuni disagi/disturbi aumentati nel corso della pandemia. Tra questi disturbi d’ansia e del sonno, sovrappeso, astenia, che hanno fatto incrementare le richieste e gli acquisti di una supplementazione dedicata, orientata in gran parte verso prodotti specifici.
Un esempio sono gli immunostimolanti: è stata favorita l’offerta di mercato di sostanze come quercetina, lattoferrina, vitamina D, la cui azione immunostimolante è supportata da maggiori dati scientifici, così come di prodotti che aiutano a diminuire ansia, insonnia, stanchezza, affaticamento, a fronte di un lieve calo di richieste di prodotti coadiuvanti per patologie croniche, ad esempio l’ipercolesterolemia.
«A parità di budget – spiega il professor Arrigo Cicero, presidente Sinut e docente al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna – l’utente investe sul disturbo percepito come più acuto, in questo momento legati agli effetti di Covid».
Il ruolo del farmacista
È una figura centrale nel consigliare il paziente/cliente. evitando scelte fai-da-te che potrebbero sortire, se non adeguatamente indirizzate, scelte di prodotti poco efficaci o nocivi in relazione al quadro clinico o al problema in atto. «Il farmacista – conclude Cicero – può aiutare il cliente a inquadrare il suo disturbo e consigliarlo, spiegandogli perché un prodotto può non andare bene al suo caso e cosa invece è meglio assumere.
Con la sua guida, può dunque far fare la “giusta spesa” al cliente verso un investimento sulla propria salute, e trasferendo importanti concetti di qualità e di utilità. Ovvero, oltre a proporre il prodotto, può spiegare le modalità di assunzione, il raggio e i tempi minimi di azione di uno specifico nutraceutico o integratore. Ad esempio può informare il paziente che se un ansiolitico può avere subito efficacia, lo stesso non accade con un modulante del tono dell’umore che ho bisogno dei suoi tempi».
Se nutraceutici e integratori continueranno a crescere fra le scelte di acquisto degli italiani, il farmacista avrà un ruolo sempre più centrale nel fare (in)formazione al paziente e orientarlo a prodotti più adatti alle proprie esigenze di salute.