Studi preclinici hanno mostrato che la sovraespressione della proteina interagente con la tioredoxina induce l’apoptosi delle cellule beta pancreatiche ed è coinvolta nella morte delle stesse indotta dalla gluco-tossicità. Uno studio randomizzato e in doppio cieco pubblicato su JAMA ha messo in luce che i bambini e gli adolescenti di età compresa tra 7 e 17 anni con diabete di tipo 1 di nuova diagnosi hanno mostrato livelli più elevati di peptide C dopo 52 settimane di assunzione quotidiana del calcio-antagonista verapamil rispetto al placebo

Un recente studio condotto in sei centri degli Stati Uniti e pubblicato su JAMA (Effect of Verapamil on Pancreatic Beta Cell Function in Newly Diagnosed Pediatric Type 1 Diabetes: A Randomized Clinical Trial”) è partito dall’evidenza riscontrata in studi preclinici per cui la sovraespressione della proteina interagente con la tioredoxina induce l’apoptosi e, quindi, porta alla morte le cellule beta pancreatiche di pazienti diabetici di tipo 1.

L’indagine mirava a dimostrare l’efficacia del calcioantagonista verapamil, rispetto a placebo, attraverso uno studio randomizzato e in doppio cieco, nel ridurre questi effetti favorendo nei pazienti pediatrici di nuova diagnosi livelli più elevati di peptide C.

La metodologia adottata

Questo studio clinico randomizzato, in doppio cieco ha incluso bambini e adolescenti di età compresa tra i 7 e i 17 anni con diabete di tipo 1 di nuova diagnosi, di peso pari o superiore a 30 kg. La randomizzazione è avvenuta tra il 20 luglio 2020 e il 13 ottobre 2021 e il follow-up è stato completato il 15 settembre 2022. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale, in rapporto di 1:1, a verapamil orale una volta al giorno (n = 47) o a placebo (n = 41), per un totale di 88 pazienti.

I risultati ottenuti

Tra gli 88 partecipanti con un’età media di 12,7 anni e un tempo medio dalla diagnosi alla randomizzazione pari a 24 giorni, il 94% (83 soggetti) ha completato lo studio. La coorte è stata assegnata in modo casuale a ricevere verapamil o placebo, nonché alla gestione intensiva del diabete con un sistema automatizzato di somministrazione di insulina oppure a cure standard (che includevano l’uso di un dispositivo di monitoraggio continuo del glucosio) per un periodo di 52 settimane. La dose di verapamil variava a seconda del peso del paziente e iniziava con 60 mg o 120 mg al giorno. Il dosaggio veniva aumentato a intervalli da 2 a 4 settimane, fino a un massimo di 360 mg al giorno per i partecipanti con un peso superiore ai 50 kg.

Alle visite a 13, 26, 39 e 52 settimane successive alla randomizzazione sono stati raccolti i campioni di sangue ed stato eseguito un test di tolleranza a pasti misti di 2 ore. L’outcome primario era l’area sotto la curva del peptide C a 52 settimane, mentre quelli secondari includevano il livello di picco del peptide C, la percentuale di partecipanti con un picco di peptide C di almeno 0,2 pmol/ml, i livelli di emoglobina glicata (HbA1c) e le metriche di monitoraggio continuo del glucosio.

Nel gruppo verapamil, l’area media del C-peptide sotto la curva era di 0,66 pmol/mL al basale e 0,65 pmol/mL a 52 settimane, rispetto a 0,60 pmol/mL al basale e 0,44 pmol/mL a 52 settimane nel gruppo placebo. Ciò equivale a un livello di peptide C superiore del 30% a 52 settimane con il verapamil. La percentuale di partecipanti con un livello di picco di peptide C a 52 settimane pari o superiore a 0,2 pmol/mL è stata del 95% (41 su 43 partecipanti) nel gruppo verapamil contro il 71% (27 su 38 partecipanti) nel gruppo placebo. A 52 settimane, l’emoglobina glicata risultava pari al 6,6% nel gruppo verapamil contro il 6,9% nel gruppo placebo. Otto partecipanti (17%) nel gruppo verapamil e 8 partecipanti (20%) nel gruppo placebo hanno avuto un evento avverso non grave considerato correlato al trattamento.

Lo studio ha evidenziato un’efficacia di verapamil rispetto a placebo in pazienti diabetici di tipo 1 di nuova diagnosi. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per determinare la durata del miglioramento del peptide C nonchè la durata ottimale della terapia.

Fonte:

  • Forlenza GP, McVean J, Beck RW, Bauza C, Bailey R, Buckingham B, DiMeglio LA, Sherr JL, Clements M, Neyman A, Evans-Molina C, Sims EK, Messer LH, Ekhlaspour L, McDonough R, Van Name M, Rojas D, Beasley S, DuBose S, Kollman C, Moran A; CLVer Study Group. Effect of Verapamil on Pancreatic Beta Cell Function in Newly Diagnosed Pediatric Type 1 Diabetes: A Randomized Clinical Trial. JAMA. 2023 Mar 28;329(12):990-999.