Disponibile sul mercato italiano il vaccino contro il meningococco B

Anche i bambini italiani possono essere protetti dal rischio della meningite meningococcica B: l’Agenzia Italiana del Farmaco ha infatti autorizzato il rilascio sul mercato del primo lotto del vaccino Novartis contro la malattia meningococcica da sierogruppo B (rDNA, componente, adsorbito). È la stessa azienda produttrice del medicinale che lo rende noto in un comunicato stampa.
Il vaccino è ora disponibile anche nel nostro Paese, dopo essere stato rilasciato in Francia, Regno Unito e Germania. «Siamo orgogliosi di questo importante traguardo», dichiara Francesco Gulli, amministratore delegato di Novartis Vaccines. «Avere finalmente disponibile il vaccino contro la meningite B anche in Italia, dove è stato sviluppato e prodotto grazie al tenace lavoro del nostro team di collaboratori, chiude il cerchio e rende sempre più reale e tangibile la nostra ambizione di proteggere più persone possibili dal rischio di contrarre questa temibile infezione batterica. Siamo infatti fiduciosi che le strutture sanitarie, sia a livello nazionale sia nelle singole regioni italiane, valuteranno al più presto con quali modalità inserire questo vaccino nei piani di prevenzione vaccinale».
Indicato per l’immunizzazione a partire dai due mesi di età, il vaccino Novartis contro il MenB è il risultato di oltre venti anni di ricerca d’avanguardia nello sviluppo dei vaccini presso i laboratori di Siena.
La proposta di utilizzo immediato del vaccino arriva dal board del ‘Calendario per la Vita’, composto da Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), Società Italiana di Pediatria (SIP), Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG). «La vaccinazione contro il meningococco B», afferma Paolo Bonanni, professore presso il dipartimento di Scienze della Salute (DSS) dell’Università di Firenze e direttore della scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva «rappresenta una necessità epidemiologica, ma anche etica e comunicativa non eludibile. Per tali ragioni le società scientifiche raccomandano il suo utilizzo per la vaccinazione gratuita di tutti i lattanti».
I profili di tollerabilità e immunogenicità del nuovo vaccino sono stati valutati in un ampio programma clinico che ha coinvolto oltre 7.000 persone tra cui in Italia 11 istituti diversi e circa 1.500 tra neonati, bambini, adolescenti e adulti. Somministrabile a partire dai due mesi di età, il nuovo vaccino offre diverse opzioni di schedula vaccinale che possono essere integrate negli attuali programmi di vaccinazione di routine.