Approvato dalla Regione Calabria il cronoprogramma per l’avvio della seconda fase di sperimentazione della farmacia dei servizi. Un grande risultato secondo i vertici di Federfarma Calabria. Le farmacie confermano il proprio impegno per migliorare l’offerta e assicurare un più alto livello di salute alla popolazione

È stato approvato dalla Regione Calabria il cronoprogramma che segna l’avvio della seconda fase dell’iter di sperimentazione della Farmacia dei Servizi, permettendo in questo modo di assicurare servizi sanitari di prossimità alla popolazione che vive nei comuni orograficamente più remoti e difficili da raggiungere.

Un punto di svolta per le zone più remote

Si tratta di «un risultato estremamente importante per i nostri concittadini – hanno dichiarato congiuntamente Vincenzo Defilippo e Alfonso Misasi, rispettivamente presidente e segretario di Federfarma Calabria – che consente di superare le difficoltà di ordine logistico dovute alla complessità orografica del territorio regionale, permettendo alla popolazione che vive nei piccoli centri, ma non solo, di ottenere prestazioni sanitarie salvavita nella farmacia sotto casa. Le farmacie calabresi, anche in questo caso, confermano il loro impegno e lo spirito di collaborazione con le Istituzioni per migliorare il livello di tutela della salute della popolazione».

I servizi avviati nella Regione

Tra l’ampia rosa di servizi individuati dal Gruppo Ministeriale, nella Regione Calabria è stato deciso di attivare sperimentazioni riguardanti servizi di telemedicina. Nello specifico, si legge in una nota del Dipartimento Salute e servizi socio-sanitari della Regione Calabria si tratta di «prestazioni come elettrocardiogramma, holter cardiaci e pressori, telespirometria che possono essere refertati a distanza grazie al collegamento con centri specialistici, poiché la realizzazione di queste attività presso le farmacie convenzionate aderenti rappresenta uno strumento importante per la riduzione delle liste d’attesa attualmente presenti nella Regione Calabria per questi servizi, la cui erogazione si è ridotta in particolare nel periodo dell’emergenza Covid-19».