Federfarma: nessuno spreco con la distribuzione tramite la farmacia

Un recente episodio di cronaca riporta la denuncia di un cittadino che, dopo la morte della madre, è costretto a buttare farmaci rimasti inutilizzati per un valore di più di mille euro. Tali farmaci, segnala il protagonista della vicenda, pur essendo ancora in confezione integra, non sono stati ripresi indietro dalla struttura sanitaria locale che li aveva distribuiti. Federfarma prende spunto da questo episodio per evidenziare che “questo è sicuramente solo uno dei molti casi analoghi di spreco che si verificano ogni giorno in Italia, in quanto le strutture sanitarie pubbliche che distribuiscono farmaci direttamente ai cittadini dispensano abitualmente grandi quantitativi di medicinali per evitare al paziente e alle famiglie troppi spostamenti, anche tenendo conto degli orari di apertura limitati delle strutture”.
Federfarma scrive che “da tempo, proprio per evitare sprechi propone a Regioni e Asl che tutti i farmaci siano distribuiti nelle farmacie che assicurano un monitoraggio costante e aggiornato dei consumi dei farmaci. La farmacia deve comunicare alla Asl l’avvenuta dispensazione al malato di ogni pezzo, seguendo la prescrizione del medico per periodi di terapia che non possono superare il mese”. Invece la struttura sanitaria, rileva l’associazione sindacale dei titolari nella nota, “non può riprendere indietro le confezioni avanzate perché ciò non garantirebbe la tracciabilità del prodotto”.
Federfarma conclude sottolineando che “anche la distribuzione dei presidi in farmacia è in grado di garantire al Ssn vantaggi economici: infatti, il sistema per la gestione sanitaria integrativa online di prodotti per il diabete, l’incontinenza, i pazienti stomizzati, i celiaci ha già dato risultati positivi nelle realtà che lo hanno attivato, assicurando al Ssn un monitoraggio continuo dei consumi e permettendo risparmi”.