Fitoterapia per riportare la calma intestinale

Benché non si possa considerare una patologia che si manifesta con danni organici, l’Ibs può comunque incidere non poco sulla qualità di vita di chi ne soffre (soprattutto donne). A quali rimedi attingere dalla natura

L’acronimo inglese Ibs (Irritable bowel syndrome, sindrome dell’intestino irritabile) riassume in sé un’ampia casistica di disturbi che interessano in particolare l’ultimo tratto dell’intestino crasso, il colon, così che più generalmente viene identificata come “colon irritabile” o “colite spastica”. La sindrome dell’intestino irritabile interessa almeno il 10% della popolazione italiana, perlopiù quella femminile, con un picco nei soggetti tra i 20 e 30 anni.

A differenza delle Ibd (Inflammatory bowel disease) non è associata a lesioni manifeste della mucosa intestinale di natura degenerativa, quanto piuttosto ad alterazioni della motilità e a ipersensibilità viscerale, con una conseguente alternanza cronica di dolore e gonfiore addominale associati a diarrea oppure a stitichezza prolungate.

La diagnosi e la cura di una Ibs fanno riferimento a specifiche linee guida, oltre alla pratica clinica consolidata. Ad essa può venire in supporto anche la fitoterapia, con svariati rimedi dalle proprietà antalgiche, antinfiammatorie e antispastiche oltre che regolatorie, riequilibranti e protettive.

La camomilla

Se ne apprezza in primis l’impiego sotto forma di infusi, estratti fluidi e in capsule, sia che si tratti della Camomilla comune (Matricaria recutita L.) sia della Camomilla romana (Anthemis nobilis L.), per la capacità di ridurre gli spasmi della muscolatura liscia e la tensione in sede addominale.

La sua droga è rappresentata dalle sommità fiorite, da cui si estrae un olio essenziale che si caratterizza per la presenza di flavonoidi (apigenina, luteolina, rutina), camazulene e α-bisabololo che le conferiscono effetti antiflogistici e decontratturanti, ma anche carminativi e antiemetici.

Per uso interno viene principalmente apprezzata nella cura dell’intestino. Contribuisce non solo a ridurre la tensione addominale, ma anche a ricostituire la flora batterica alterata e a migliorare i processi digestivi, intervenendo come curativo e preventivo sulle infiammazioni acute e croniche della mucosa gastro-intestinale. Si può dire che per calmare i dolori addominali, la camomilla sia il classico rimedio della nonna che non passa mai di moda.

Efficacia del mentolo

La menta piperita (Mentha X piperita L.) comprende in realtà circa un centinaio di diverse specie vegetali, da cui si ricavano numerosi ibridi (indicati con il segno X che precede la denominazione specifica). Tutti sono comunque caratterizzati dalla presenza di mentolo nell’olio essenziale estratto dalle foglie della pianta. Nello specifico, il mentolo stimola il recettore TRPM8 localizzato sulla membrana cellulare dei neuroni sensitivi distali. Ne consegue una depolarizzazione indotta dall’entrata intracellulare di ioni Ca2+, con rilascio della muscolatura involontaria.

L’assunzione orale di questo fitoterapico allevia gli spasmi gastro-intestinali ed è utile in caso di turbe digestive e di Ibs, come indica anche l’Organizzazione mondiale della sanità nella monografia “European Union herbal monograph on Mentha x piperita L., aetheroleum” [«Herbal medicinal product for the symptomatic relief of minor spasms of the gastrointestinal tract, flatulence and abdominal pain, especially in patients with irritable bowel syndrome»].

Un’ampia metanalisi del 2019 ha preso in esame 12 studi di controllo randomizzati su 835 pazienti: è emerso che l’olio di menta piperita è sicuro ed efficace per il trattamento del dolore e dei sintomi globali dell’Ibs. Tali meriti, comunque, vanno attribuiti alla sinergia esercitata dall’intero fitocomplesso, tanto che per tradizione si sfruttano le foglie in toto come rimedio nei disturbi dell’apparato gastro-intestinale per le loro proprietà stomachiche, antispasmodiche e analgesiche.

Per un’azione rilassante indiretta

Il fico (Ficus carica) comune fornisce gemme e giovani getti utilizzati per produrre un macerato glicerico che facilita la digestione e contribuisce ad alleviare i dolori causati dalla sindrome del colon irritabile e dall’iperacidità gastrica. Il suo fitogemmoderivato interviene in particolare nella sindrome dell’intestino irritabile, oltre che nelle coliti generiche, come rilassante per effetto indiretto.

Agisce a livello del sistema nervoso e in parallelo va a normalizzare la secrezione del succo gastrico, esercitando anche un’azione cicatrizzante sulla mucosa. Ha un’azione mirata sull’apparato gastroenterico e sui principali componenti neurovegetativi che ne aggravano i disturbi, cioè lo stress e l’ansia, arrivando a bloccare la trasmissione degli stimoli stressogeni dalla corteccia cerebrale fino agli organi bersaglio.

Per quanto riguarda l’uso di Ficus carica negli integratori alimentari, il Ministero della Salute italiano consente ai prodotti a base di foglie e lattice di rivendicare le seguenti funzioni fisiologiche: digestiva, funzionalità delle mucose dell’apparato respiratorio, regolarità del transito intestinale.

Bibliografia

  • Bellini M, Tosetti C, Rettura F, Morganti R, Lambiase C, Bassotti G, Visaggi P, Pancetti A, Benedetto E, de Bortoli N, Usai-Satta P, De Bastiani R. Translational Gap between Guidelines and Clinical Medicine: The Viewpoint of Italian General Practitioners in the Management of IBS. J Clin Med. 2022 Jul 3;11(13):3861.
  • Alammar N, Wang L, Saberi B, Nanavati J, Holtmann G, Shinohara RT, Mullin GE. The impact of peppermint oil on the irritable bowel syndrome: a meta-analysis of the pooled clinical data. BMC Complement Altern Med. 2019 Jan 17;19(1):21.

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