Gli italiani credono di mangiare bene, ma non è così

A un anno da Expo, periodo in cui l’Italia ha potuto vantare i benefici della dieta mediterranea, la fotografia delle abitudini alimentari del nostro Paese, ritrae però una situazione distante da questo modello nutrizionale.

È quanto emerge dall’intervento del professor Michele Carruba, direttore del Centro Studi e Ricerche sull’Obesità dell’Università degli Studi di Milano, in apertura della sessione “Malnutrizione Vitaminica e Minerale” del congresso scientifico “Spazio Nutrizione 2016”, che lo ha visto moderatore insieme al sen. Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani.

Andrea Mandelli Michele Carruba alla presentazione dei dati della campagna "Curare la salute"

Gli italiani credono di mangiare bene ma non è così. A rivelarlo è l’analisi di validazione che Gfk Eurisko ha effettuato sui dati, raccolti negli oltre 15.000 test compilati sul sito curarelasalute.com, sulle abitudini alimentari in voga nel nostro Paese.

Solo 2 italiani su 10 consumano il corretto quantitativo giornaliero di frutta, verdura e latticini, esponendosi a potenziali rischi di carenza multivitaminica-minerale; solo 1 italiano su 3 consuma il corretto quantitativo settimanale di pesce rischiando una carenza di acidi grassi essenziali.

Altre note dolenti, che risultano dall’indagine, sono il consumo eccessivo di alimenti a elevato indice glicemico (dolciumi) e l’insufficiente assunzione giornaliera di acqua, in particolare in donne e anziani.

Questi risultati sono stati raccolti grazie all’iniziativa “Curare la Salute”, giunta alla sua terza edizione e patrocinata da ADI, FOFI, Federfarma, SIMG e Centro Studi e Ricerche sull’Obesità dell’Università degli Studi di Milano. La campagna d’informazione e sensibilizzazione sull’importanza di prendersi cura di sé a partire dall’alimentazione è promossa con il contributo incondizionato di Pfizer Consumer Healthcare.

Nel corso del convegno è emersa la necessità di rafforzare ulteriormente l’approccio condiviso e sinergico da parte di tutti gli operatori sanitari (in particolare medico di medicina generale, farmacista e nutrizionista) riguardo alle tematiche di salute riguardanti l’educazione alimentare e l’eventuale integrazione nutrizionale.

La semplicità e facile fruibilità dei messaggi rivolti alla popolazione, personalizzati per età sesso ed esigenze specifiche, insieme agli strumenti informatici proposti sul sito con il test di autovalutazione della piramide alimentare, tutti validati scientificamente, possono favorire l’aderenza e la persistenza nel tempo delle correzioni delle errate abitudini alimentari, sia del singolo individuo, ma anche della collettività con benefici di salute, qualità di vita e prevenzione delle patologie cronico-degenerative.

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La campagna Curare la salute