I dati sull’obesità

obesità bambino

La diffusione dell’obesità ha raggiunto preoccupanti livelli anche in Europa: già nel 2008 l’Oms segnalava le “proporzioni da epidemia” di questa patologia rivelando che la percentuale di persone sovrappeso o obese nel nostro continente aveva superato il 50% (con punte del 57% per le donne e del 69% per gli uomini), l’incidenza più elevata dopo quella riscontrabile nelle Americhe.

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In Italia, rispetto a questi dati, il problema sembra essere relativamente contenuto negli adulti tra i quali, secondo l’Ocse, si conta circa il 10% di obesi (pari comunque a quasi 6 milioni di persone), ma la situazione appare allarmante tra i bambini, dove il 36% dei maschi e il 34% delle femmine ha problemi di peso (mediamente il 20% è obeso).

Si tratta di livelli tra i più alti al mondo: si consideri che la media delle nazioni Ocse è pari al 23% per i maschi e 21% per le femmine e, negli Stati Uniti, il termine di paragone per antonomasia in tema di obesità, la percentuale si attesta intorno al 30% per entrambi i sessi.

Questo dato, peraltro, non sembra essere strettamente correlato con il livello di benessere della nazione dato che Norvegia e Francia presentano un’incidenza di bambini sovrappeso (obesi compresi) pari al 15%. La situazione italiana desta particolare preoccupazione perché, in assenza di interventi efficaci, i livelli di obesità infantile verranno trasferiti all’intera popolazione quando quelle generazioni saranno adulte conferendo, quindi, le proporzioni di una vera e propria emergenza sanitaria.

Simone Montonati