Il ruolo del farmacista nella prevenzione del papilloma virus

Uno studio pilota effettuato in Georgia, Stati Uniti, ha evidenziato quanto il farmacista possa giocare un ruolo determinante nell’incrementare i livelli di vaccinazione contro il papilloma virus, soprattutto tra i più giovani. In un cluster di soggetti di età compresa tra 18 e 26 anni, la sensibilizzazione del farmacista ha prodotto un incremento vaccinale del 42%

L’infezione da papilloma virus umano (Hpv) è estremamente diffusa e si trasmette eminentemente per via sessuale. Stando ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità, si stima che fino all’80% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della propria vita con un virus HPV di qualunque tipo, e che oltre il 50% si infetti con un tipo ad alto rischio oncogeno.

La prevalenza nelle donne è tra le più giovani, appartenenti al target 20-35 anni. Nei maschi la prevalenza è del 65%. Occorre ricordare che il papilloma virus è l’agente virale responsabile di oltre due terzi dei tumori della cervice dell’utero e di circa la metà dei tumori del pene.

I disturbi da papilloma virus e il vaccino

I disturbi provocati dal papilloma virus dipendono dalla tipologia del virus infettante e dalle lesioni che si sviluppano di conseguenza. In genere, le manifestazioni più frequenti dei sierotipi a basso rischio oncologico sono verruche piatte o condilomi sui genitali che provocano arrossamento e prurito. In genere l’infezione regredisce in maniera spontanea o il trattamento può prevedere l’utilizzo di creme o trattamenti chirurgici come laser e crioterapia.

Per l’individuazione tempestiva del virus cruciali rimangono screening e controlli regolari con pap-test o test HPV. Tuttavia la prevenzione primaria avviene mediante la vaccinazione, inserita ormai, almeno in Italia, nel calendario vaccinale gratuito a partire dal dodicesimo anno di vita. Tuttavia, nonostante la sua comprovata efficacia e sicurezza, i tassi di immunizzazione appaiono ancora inadeguati.

Il ruolo del farmacista

Il professionista della farmacia rappresenta un sicuro punto di riferimento per i cittadini cui richiedere consigli sulle più diverse tematiche della salute. Uno studio pilota condotto in Georgia (Stati Uniti) ha mostrato quanto il suo ruolo attivo di informazione e sensibilizzazione verso la vaccinazione contro l’HPV abbia sortito importanti risultati, soprattutto tra i più giovani.

Lo studio è stato articolato in tre fasi: la prima fase, quella precedente all’intervento del farmacista, utilizzata come riferimento, la fase di intervento, la fase post intervento. Mentre nessuna dose vaccinale era stata somministrata nella fase precedente all’intervento del farmacista, nella fase pilota del progetto, grazie all’intervento del professionista della farmacia, sono stati somministrati ottantanove vaccini 9vHPV a giovani adulti di età compresa tra 18 e 26 anni, con un incremento del tasso vaccinale pari al 42%.