La forza multitasking di Andrographis paniculata

Tra i tanti rimedi fitoterapici di certo non è ai primi posti in classifica, per fama e diffusione, eppure ha una forza da non sottovalutare che ci viene in soccorso in molteplici occasioni, appunto la forza “multitasking” di Andrographis paniculata.

Uno scudo per il fegato

I suoi benefici effetti sulla fisiologica attività epatica sono noti da secoli, celebrati in primis dalla medicina ayurvedica e poi consacrati attraverso la moderna ricerca scientifica. Le sue proprietà epatoprotettrici sono in effetti avvalorate nel vasto campo della medicina popolare a testimonianza che i suoi preziosi fitocomplessi (andrografolidi, polifenoli e flavonoidi) stimolano e regolano la secrezione biliare, promuovono la rigenerazione dei tessuti epatici e fanno persino da scudo contro le infezioni virali, bloccando la comunicazione e la replicazione dei virus che prendono di mira il fegato. L’integrazione di Andrographis paniculata si rivela essere particolarmente utile in associazione ai fitoestratti di Tinospora Cordifolia e Solanum Nigrum, a seguito di trattamenti prolungati con paracetamolo, notoriamente epatotossico (1).

Contro la malaria

La grande forza terapeutica di questa pianta si esprime verso molteplici infezioni e in modo elettivo nelle tipiche febbri malariche, in virtù della componente xantonica, al punto che la medicina tradizionale indiana la ritiene ben più efficace della chinina. La sua attività antimalarica (in particolare contro Plasmodium falciparum) è stata valutata e analizzata in parallelo ad altri estratti vegetali epatoprotettori (per esempio Hedyotis corymbosa, una pianta tropicale della famiglia delle Rubiaceae) e in combinazione con la curcumina, per esaltarne l’azione antiossidante e antinfiammatoria (2).

Per la cura dell’herpes

Le potenzialità applicative di Andrographis paniculata in campo antivirale sono attualmente allo studio persino contro il virus HIV, ma di certo è in grado di rinforzare il sistema immunitario e di esplicare un marcato effetto antagonista nei confronti dell’HSV-1, l’agente etiologico dell’herpes labiale. In questo caso è consigliabile fare ripetute toccature con la tintura madre o l’olio che da essa si ricavano, in alternativa al più comune tea tree oil (Melaleuca alternifolia).

Scheda della pianta

Sconosciuta per molti secoli nei paesi occidentali finché, nel 1919, in seguito a una forte epidemia influenzale diffusasi nel subcontinente indiano, balzò agli onori di cronaca per il merito, vero o presunto, di avere indotto la maggior parte delle guarigioni; di qui anche il nome di “Echinacea dell’India”.

Nomi: Andrographis paniculata (famiglia Acanthaceae), nota anche in medicina popolare come chiretta verde, Chuan Xin Lian in MTC, Kalmegh nella medicina Ayurvedica e Nila-Vembu (cioè Neem della Terra, per il forte sapore amaro).

Parti utilizzate: le parti aree, raccolte nel periodo estivo, le foglie e le radici

Proprietà e usi consolidati: utile in caso di raffreddori, otiti, sinusiti, infezioni intestinali e urogenitali

Posologia: l’assunzione massima giornaliera è di 195 mg.

Avvertenze: mai in gravidanza e in allattamento; non associare a immunosoppressori, ipoglicemizzanti e anticoagulanti; da assumere a stomaco pieno in caso di ulcera gastrica o gastrite.

1) Pharmacognosy Magazine; 2015 Oct; 11(Suppl 3): S375–S379.

2) Malaria Journal, 2009 Feb 12; 8: 26.