Linee guida internazionali Gold 2017 presentate durante la Giornata mondiale della BPCO

La Giornata mondiale contro la broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO) sarà celebrata il 16 novembre e sarà l’occasione per presentare, durante i lavori del convegno “Conoscere il proprio respiro” che si terrà a Modena, le nuove Linee Guida Internazionali Gold 2017, che aggiornano la precedente versione risalente al 2012.

polmoni ai raggi X

Le Linee Guida Gold sono le più seguite e accreditate a livello mondiale e presentano importanti novità – ha spiegato il professor Leonardo Fabbri, già ordinario di Malattie dell’apparato respiratorio e di Medicina interna dell’Università di Modena e Reggio Emilia e membro del Comitato scientifico Gold -. Per la prima volta, sono definiti in modo dettagliato i sintomi specifici che entrano nella definizione della malattia, vengono proposti nuovi schemi per la diagnosi e valutazione di gravità necessarie per impostare una corretta terapia farmacologica e non della malattia. Come già avviene per il diabete, l’ipertensione o l’insufficienza renale, anche la BPCO richiede una conferma diagnostica basata su parametri oggettivi, in particolare la spirometria, che tuttavia viene poco usata nella vita reale”.

Le nuove linee guida pongono anche l’attenzione alla diagnosi clinica e alle novità terapeutiche, riproposte con recenti studi clinici randomizzati pubblicati nelle più rilevanti riviste scientifiche e specialistiche. La cessazione del fumo – conferma il documento – ha la capacità di modificare la storia della malattia e gli interventi farmacologici sono efficaci nell’aiutare a smettere i pazienti BPCO fumatori. Le linee guida dedicano anche un ampio spazio alle riacutizzazioni dei sintomi respiratori e alle malattie croniche concomitanti: la BPCO rappresenta infatti spesso la componente polmonare del paziente anziano, affetto da malattie croniche prevalentemente cardiovascolari e metaboliche. La raccomandazione, in questi casi, è di cercare e trattare non solo la singola malattia ma anche tutte le possibili comorbidità.

I rischi per i pazienti BPCO

Nel corso della presentazione delle iniziative della Giornata mondiale della BPCO nel nostro paese gli pneumologi hanno anche messo in allerta circa il ruolo svolto dallo smog nella comparsa ed evoluzione della malattia, che colpisce bronchi e polmoni. “La maggiore concentrazione di polveri sottili nell’aria è micidiale per i malati”, ha dichiarato il professor  Fabbri. Lo smog aumenta la probabilità di ricovero ospedaliero fino a un paziente BPCO ogni cinque (per un totale di circa 600 mila persone a rischio di ricovero), e una particolare attenzione andrebbe posta nei pazienti over 65 che sono più facilmente colpiti anche dalle infezioni stagionali delle vie aeree tipiche della stagione invernale. In Italia sono oltre tre milioni le persone affette da BPCO, molte delle quali sono persone anziane o fragili, spesso comorbide. “Oltre alle infezioni respiratorie, anche le emissioni degli impianti di riscaldamento e quelle delle automobili, aumentano le concentrazioni di polveri sottili nell’aria che sono micidiali per i nostri pazienti – ha spiegato Fabbri -. A tutti loro consigliamo di non frequentare spazi affollati a rischio di contagio infettivo e di non uscire di casa se non strettamente necessario e, se possibile, andarsene dai grandi centri trafficati in presenza di picchi di inquinamento. Inutili gli altri rimedi, come l’uso delle mascherine: non recano, purtroppo, alcun beneficio”.

La BPCO provoca un’infiammazione cronica di bronchi e polmoni, con conseguente riduzione della funzionalità respiratoria causata dall’ostruzione bronchiale. Il paziente avverte la mancanza di respiro, in particolare sotto sforzo, con comparsa cronica di tosse e catarro. La malattia “è la terza causa di morte in Italia e nel mondo e provoca oltre 3 milioni di decessi nell’intero pianeta – ha sottolineato Paola Rogliani, direttore dell’UOC Malattie apparato respiratorio della Fondazione Policlinico Tor Vergata -. La BPCO, insieme all’asma, costa al Servizio Sanitario Nazionale circa 14 miliardi di euro all’anno. E’ possibile prevenirla adottando stili di vita sani, in particolare mantenendo una attitudine quotidiana all’attività fisica spontanea”. A livello mondiale la BPCO colpisce circa 65 milioni di persone, con un’incidenza maggiore all’aumentare dell’età: i malati cinquantenni sono circa il 7%, mentre tra i sessantenni la percentuale sale all’11-12% e può arrivare a oltre il 50% dopo i 70 anni. La diagnosi viene effettuata mediante spirometria, una tecnica non invasiva che permette di determinare anche la gravità della malattia e la prognosi del paziente.

Tra i principali fattori di rischio di contrarre la BPCO vi è il fumo: nove pazienti su dieci sono fumatori o ex tabagisti. In Italia, in particolare, all’aumento di fumatrici corrisponde una crescita della diffusione della malattia fra le donne. “Oggi abbiamo a disposizione trattamenti efficaci in grado di contrastare i sintomi e di garantire una buona qualità di vita. Il problema principale che riscontriamo tuttavia è la scarsa aderenza alla terapia prescritta dal pneumologo. Molti malati non conoscono le proprietà curative dei farmaci, che spesso sospendono dopo pochi mesi, oppure le sottovalutano. – ha aggiunto il presidente dell’Associazione italiana pazienti BPCO Onlus, Salvatore D’Antonio -. Inoltre, in pochi sono sensibilizzati agli interventi non farmacologici utili per la cura, soprattutto la riabilitazione respiratoria. È assolutamente necessario aumentare il livello d’informazione sul disturbo e proprio per questo la nostra Associazione da anni partecipa e sostiene la Giornata Mondiale della BPCO”.