La medicina di genere è sempre più riconosciuta come un elemento essenziale per migliorare equità e precisione delle cure. Tuttavia, sesso e genere sono ancora poco riconosciuti nella ricerca scientifica.

Con l’obiettivo di riaccendere un faro sulla questione, il documento “Raccomandazioni per l’Applicazione della Medicina di Genere nella Ricerca Preclinica, Epidemiologica e Clinica”, portato avanti dal gruppo di lavoro “Ricerca e Innovazione” dell’Osservatorio dedicato alla medicina di genere dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), è stato appena pubblicato dalla rivista scientifica internazionale Journal of Personalized Medicine.

I punti chiave del documento

Il documento sottolinea, innanzitutto, l’importanza della medicina di genere, considerando sesso e genere come variabili chiave nella ricerca scientifica, necessarie per favorire una maggiore appropriatezza nelle cure e una ottimizzazione delle terapie.

La raccomandazione approfondisce altresì i fattori responsabili delle differenze di sesso e genere, come quelli ormonali, genetici, socio-culturali e ambientali che influenzano in modo differente la salute e la malattia in donne e uomini. Vengono, inoltre, evidenziate nel paper le criticità esistenti nella conduzione di studi preclinici, sia su cellule che su animali da esperimento, negli studi epidemiologici e clinici, sottolineando l’importanza di identificare marcatori diagnostici, prognostici e predittivi specifici per sesso e genere per migliorare l’efficacia delle terapie e la diagnosi delle malattie.

Da un punto di vista metodologico, il documento fornisce indicazioni pratiche per la stesura di protocolli di ricerca, suggerendo come integrare le variabili sesso e genere nelle diverse fasi, dalla formulazione delle ipotesi alla raccolta e analisi dei dati.

Infine, da un punto di vista pratico, le raccomandazioni mirano a favorire lo sviluppo di studi sempre più incentrati sulle differenze di sesso e genere con l’obiettivo di favorire l’affermarsi di una medicina sempre più personalizzata.

Migliorare la precisione e l’efficacia delle cure

L’adozione delle raccomandazioni proposte potrebbe portare a significativi miglioramenti nella precisione e nell’efficacia delle cure mediche, contribuendo a una maggiore equità nell’accesso e nella qualità delle cure per tutti i pazienti, hanno chiarito gli autori del documento.

Un approccio sesso e genere specifico, inoltre, non permette soltanto di comprendere meglio i determinanti di salute e malattia, ma consente anche di promuovere una maggiore equità di accesso alle cure e una medicina più centrata sulle specifiche caratteristiche di ciascun individuo, rafforzando quindi la centralità della persona nell’assistenza sanitaria.

Il gruppo di lavoro

Il gruppo di lavoro – coordinato da Marialuisa Appetecchia, responsabile Uo di Endocrinologia Oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena-IFO di Roma e componente dell’Osservatorio in rappresentanza di tutti gli Irccs – ha visto la partecipazione di numerosi esperti e esperte del settore.

«La necessità di un’attenta valutazione e considerazione delle differenze di sesso e genere nella ricerca scientifica è sempre più evidente e riconosciuta – ha sottolineato Elena Ortona, direttrice del Centro di Riferimento per la Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità – Nonostante ciò, sesso e genere sono ancora poco considerati nel disegno degli studi scientifici, nella raccolta dei dati, nell’elaborazione dei risultati e nella comunicazione scientifica in generale. È ormai appurato come sia fondamentale includere nella ricerca preclinica e clinica sia gli aspetti relativi al sesso, cioè quelli di natura biologica, sia quelli di genere, che riguardano le differenze psico-sociali e culturali tra uomini e donne».