Neurotrofina BDNF e fattore di crescita dell’endotelio vascolare

neurotrofina BDNF

L’azione antidepressiva di neurotrofina BDNF necessita del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF)

La depressione maggiore è una malattia altamente debilitante e molto diffusa che colpisce circa 300 milioni di persone nel mondo (dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) causando, quindi, un enorme carico personale e socioeconomico. I farmaci antidepressivi convenzionali necessitano di settimane o mesi per produrre una risposta terapeutica. Studi clinici recenti hanno dimostrato che una singola dose subanestetica di ketamina, un antagonista del recettore N-metil-D-aspartato (NMDA), è in grado di produrre una risposta antidepressiva rapida (si instaura in qualche ora) e prolungata (dura per una settimana) anche nei pazienti resistenti ai trattamenti farmacologici: tali osservazioni sono sostenute da evidenze sperimentali in modelli sperimentali preclinici.

neurotrofina BDNF

Il rilascio attività-dipendente della neurotrofina BDNF nella corteccia prefrontale mediale (mPFC) è essenziale per l’azione antidepressiva rapida e sostenuta della ketamina e uno studio recente mostra un effetto simile per il fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF). Siccome il BDNF stimola l’espressione e/o il rilascio di VEGF nelle cellule di neuroblastoma, il presente studio ha verificato l’ipotesi che le azioni di BDNF siano mediate dal VEGF. I risultati ottenuti dai ricercatori mostrano che le azioni antidepressive rapide e sostenute dell’infusione di BDNF nella corteccia mediale prefrontale sono bloccate dalla co-infusione di un anticorpo che neutralizza VEGF mentre la delezione specifica del neurone di VEGF nella corteccia mediale prefrontale blocca le azioni antidepressive del BDNF. Inoltre, studi condotti su neuroni corticali primari dimostrano che il BDNF stimola il rilascio di VEGF e che gli effetti del BDNF a livello dendritico sono bloccati da un antagonista del recettore di VEGF. Sorprendentemente, i risultati mostrano anche interazioni reciproche, indicando che le azioni comportamentali e neurotrofiche di VEGF dipendono dal BDNF. Questi risultati indicano che le azioni antidepressive e neurotrofiche del BDNF richiedono la partecipazione di VEGF, ma dimostrano anche l’interdipendenza reciproca per BDNF nelle azioni di VEGF.

Questa osservazione può avere importanti implicazioni cliniche; infatti, gli inibitori di VEGF sono ampiamente usati per trattare vari tipi di tumore e possono essere associati ad un aumentato rischio di depressione e disturbi cognitivi. Dato che la maggior parte degli effetti antidepressivi sono mediati dal BDNF, e quindi ora possiamo dire da VEGF, come dovrebbero essere trattate queste forme di depressione e disabilità cognitive? La risposta a questa domanda potrebbe preludere ad effetti antidepressivi indipendenti da BDNF e quindi portare a nuove conoscenze sulla biologia e il trattamento della depressione.

Neurotrophic and Antidepressant Actions of Brain-Derived Neurotrophic Factor Require Vascular Endothelial Growth Factor- Deyama, E. Bang, T. Kato, XY. Li and RS. Duman https://doi.org/10.1016/j.biopsych.2018.12.014