Occhio secco, è il mese della prevenzione

Dall’8 maggio al 14 giugno visite gratuite in tutta Italia grazie alla campagna nazionale promossa dal Centro Italiano Occhio Secco

Al via la campagna nazionale di prevenzione e diagnosi della sindrome dell’occhio secco nei Centri di eccellenza universitari e ospedalieri aderenti, dislocati su tutto il territorio nazionale, con il patrocinio del Ministero della salute. Gli specialisti saranno a disposizione per una visita gratuita e una serie di esami diagnostici per rilevare anomalie nel sistema lacrimale e per suggerire gli opportuni approfondimenti o terapie.

Campagna-Occhio-Secco

Si può prenotare attraverso il sito www.centroitalianoocchiosecco.it a partire dall’8 maggio. Il disturbo è molto diffuso ma rimane tutt’ora “uno tra i più ignorati e sottovalutati della società moderna”, secondo le parole diffuse dall’Organizzazione mondiale della sanità. Le stime indicano che in Italia il 90% delle donne in menopausa e il 25% della popolazione con più di 50 anni ne è affetto, per un totale di almeno 10 milioni di persone.

Le cause

Tra le cause figura anche il cambiamento delle condizioni climatiche del globo, di cui tanto si parla, in particolare le ondate di calore e la siccità ormai quasi perenne, compresa la desertificazione di aree sempre più prossime alla città. Altri motivi ambientali sono lo smog, il freddo e il vento, i raggi solari. Stili di vita errati hanno un forte impatto sull’integrità del film lacrimale: deleterio l’uso ormai smodato che si fa di videoterminali e smartphone, anche a distanza ravvicinata poco prima di dormire e appena svegli. Giocano a sfavore della lubrificazione dell’occhio l’avanzare dell’età, la menopausa, le malattie autoimmuni, l’uso prolungato di lenti a contatto e anche, purtroppo, l’impiego di alcuni farmaci che possono indurre occhio secco come effetto indesiderato. Tra questi alcuni antidepressivi, antistaminici, decongestionanti nasali, ansiolitici, contraccettivi orali, beta-bloccanti e diuretici.

I sintomi

I principali sintomi lamentati dai pazienti sono bruciore, lacrimazione irregolare, necessità di lavarsi e strofinarsi gli occhi, difficoltà ad aprire gli occhi al risveglio, presenza di secrezione mucosa e filamenti. Quando la patologia si aggrava possono comparire sensazione di presenza di corpo estraneo, secchezza, fotofobia, dolore anche notturno, che disturba un buon riposo, e disturbi della visione.

È importante, data la dimensione del problema, avere diagnosi precoci e intervenire tempestivamente non solo per ridurre i disturbi associati, ma anche per scongiurare il peggioramento e la degenerazione della patologia a stadi gravi. Oggi esistono metodi diagnostici sofisticati e funzionali, di stretta pertinenza del medico oculista. Ed esistono anche numerosi approcci terapeutici, che dipendono dalla causa riscontrata alla base del disturbo. In farmacia si dispensano i sostituti lacrimali o “lacrime artificiali”, colliri a base di sostanze di varia viscosità e densità dotate delle proprietà detergenti, lubrificanti e umettanti proprie delle lacrime naturali. Accanto a questi utilissimi ausili, caposaldo della terapia, ci sono numerose altre metodiche sia farmacologiche sia mediche come la pulizia delle ghiandole di Meibomio (probing), la luce pulsata (IPL), l’occlusione dei puntini lacrimali e la tecnica denominata Lipiflow, da eseguire con apposito strumento.

Che cosa consigliare in farmacia

A supporto delle terapie e in prevenzione il farmacista può consigliare di:

  • umidificare l’ambiente ed evitare ambienti troppo secchi o pieni di fumo
  • evitare l’uso di creme irritanti o altri prodotti fastidiosi nella zona perioculare
  • sospendere o limitare l’utilizzo di lenti a contatto corneali
  • usare occhiali da sole in caso di forti esposizioni a raggi UVA o UVB e in ambienti ventosi o polverosi
  • idratare sempre bene l’organismo bevendo abbondanti liquidi (2 litri al giorno)
  • arricchire l’alimentazione con vitamina B3, B6, B12, e acidi grassi omega 3
  • fare, al bisogno, impacchi tiepidi nell’area perioculare, per esempio con soluzione di acqua e malva o con le salviettine imbevute o le maschere apposite.