Petrosillo: “Le nostre proposte sono lo specchio delle criticità percepite dai farmacisti, vogliamo discuterne con Enpaf”

“La nostra petizione non intende presentare un elenco di soluzioni, che andranno ricercate congiuntamente da tutte le componenti professionali”, così risponde il presidente Fenagifar, Davide Petrosillo, al commento del presidente Emilio Croce sulla petizione lanciata da Fenagifar.

“È, al contrario, un elenco, frutto anche di una ricognizione condotta con esperti del settore”, prosegue Petrosillo, “delle criticità percepite dai nostri iscritti, i giovani farmacisti, ma non solo da loro. Lo confermano le numerosissime comunicazioni che ci sono pervenute, anche sui canali social di Fenagifar, e dalle richieste di intervento a sostegno di una riforma dell’ente previdenziale, condivise anche dalla Fofi e da Federfarma. Anche lo stesso presidente di Enpaf, Croce, ci conferma questa necessità”.

Emilio Croce, presidente Enpaf, nei giorni scorsi aveva, infatti, evidenziato la necessità di una riforma, ma basata su soluzioni concrete, valutando come “poco fondate” le proposte di Fenagifar. Inoltre ha ribadito che sono già in essere dei piani di modifiche.

“Il Consiglio di amministrazione” sostiene il presidente dell’ente previdenziale nel comunicato diffuso due giorni fa, “dopo aver varato la riforma che ha previsto, tra l’altro, dallo scorso mese di gennaio, per i propri iscritti e pensionati diretti, l’assistenza sanitaria integrativa per i grandi eventi morbosi e per la non autosufficienza, con oneri a esclusivo carico del bilancio dell’Ente, ha già rimesso al centro delle proprie attività il dossier sulla riforma della previdenza, ampiamente sviluppato nel corso della precedente consiliatura grazie al prezioso lavoro della Commissione di studio presieduta dal prof. Alberto Brambilla”.

Davide Petrosillo, dal canto suo, rivendica il proprio diritto/dovere d’intervenire su un tema così decisivo per il futuro di tutti i farmacisti che si collocano dalla Generazione X in poi, per usare un’espressione diffusa tra gli esperti di marketing.

“Ringrazio il dottor Emilio Croce, presidente dell’Enpaf, per la lunga risposta che ha dedicato all’annuncio della nostra petizione”, sottolinea Petrosillo, “e che merita senz’altro dei chiarimenti da parte nostra. Non avevamo la pretesa di sciogliere i nodi indicati, ma rivendichiamo il diritto-dovere di far presente che dal 1995 a oggi è cambiato, letteralmente, tutto: il mondo del lavoro, le dinamiche del comparto del farmaco, la stessa leadership e la linea politica delle rappresentanze professionali”.

Con l’occasione il presidente Fenagifar fa degli esempi pratici.

“Per esempio e per entrare nel merito, l’obbligo di 20 anni di attività su 30 di iscrizione può essere un traguardo difficilmente raggiungibile. In concreto: chi tra sostituzioni, prestazioni professionali, interruzioni di rapporti di lavoro subordinati totalizza 19 anni e 8 mesi deve rassegnarsi alla ‘dolorosa perdita’?”
Quanto al tema del contributo dello 0,90%, Petrosillo precisa: “Non si tratta di “metterci le mani” ma di mettere mano a questo istituto per dargli una finalità immediatamente percepibile da chi lo versa. Respingiamo con forza, inoltre, l’accusa di voler favorire gli inadempienti quando lamentiamo una difficoltà di rapporti con l’ente e una rigidità nell’applicazione delle sanzioni per eventuali inadempienze. Dov’è la proporzionalità nella scelta di esigere il raddoppio dell’importo per un ritardo del versamento anche di un solo giorno?” E quanto alla comunicazione, Petrosillo insiste: “È mai possibile che per fornire risposte a quesiti individuali ci si affidi a un centralino automatico con lunghi tempi di attesa, spesso vana?”.

“Non mi dilungo, perché confido in un incontro con Enpaf insieme a tutte le componenti rappresentative della categoria che ci permetterà di dare e ottenere chiarimenti su tutti i punti che abbiamo sollevato, soprattutto a vantaggio di chi ha richiesto un nostro intervento in questa materia. La previdenza è e resta al centro delle preoccupazioni dei farmacisti, giovani e diversamente giovani. Questo è il momento di cambiare le cose. E invitiamo tutti, di nuovo, a firmare la nostra petizione che è il modo efficace per dimostrare la reale necessità di una rapida riforma”, conclude Petrosillo.