Il protocollo d’intesa siglato tra l’Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA e la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale – FIMMG, sancisce una più forte collaborazione tra l’Agenzia e il territorio, volta a favorire una capillare diffusione dell’informazione – tanto tecnico-scientifica quanto regolatoria – al fine di migliorare la qualità dell’assistenza, l’appropriatezza prescrittiva e il coinvolgimento dei medici di medicina generale nella ricerca clinica.

Il protocollo prevede eventi informativi e formativi rivolti ai Medici di Medicina Generale distribuiti sul territorio nazionale e ai Dirigenti Sanitari dell’Agenzia (medici, farmacisti, biologi, chimici).

I firmatari del protocollo d’intesa

A siglare il protocollo sono stati Anna Rosa Marra, sostituto Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco e Silvestro Scotti, Segretario Generale Nazionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale.

In questo modo, l’Agenzia italiana del Farmaco mette a disposizione il proprio personale per attività di docenza mentre, dal canto suo, la FIMMG offre le proprie risorse organizzative, informative e formative.

I corsi di formazione – fruibili sia in presenza sia da remoto – preferibilmente ECM, non avranno sponsorizzazioni e saranno accessibili gratuitamente.

L’importanza della prossimità

“L’AIFA ha sempre creduto nel dialogo e nella collaborazione con i suoi stakeholder e in particolare con la Medicina Generale, per il suo rilevante ruolo di prossimità con il paziente e di continuità tra i diversi livelli di assistenza. Il protocollo siglato con la FIMMG rappresenta, pertanto, un’ulteriore opportunità di condivisione con il territorio e anche di formazione per gli aspetti regolatori della ricerca clinica” ha sostenuto Anna Rosa Marra.

Verso un modello di ricerca più dinamico

“La collaborazione di FIMMG con AIFA, finalizzata ad eventi informativi e formativi aperti a tutti i medici e ad altre figure sanitarie, mira intelligentemente a promuovere la partecipazione alla Ricerca dei MMG” ha sottolineato Silvestro Scotti, il quale ha enfatizzato quanto messo in luce dalla recente pandemia Covid-19, ossia la necessità di un modello di ricerca non solo basato su trial clinici ma anche su informazioni del mondo reale, che vedono sempre più al centro la medicina generale. “Questa collaborazione contribuirà a rispondere al bisogno terapeutico dei pazienti, a rendere più equo l’approccio al farmaco, a favorire la sostenibilità economica del nostro sistema sanitario nazionale e regionale” ha quindi concluso.