Psoriasi: la complessa patologia delle squame argentate

Desquamazione, arrossamento, forte prurito: con più di 2 milioni di casi di psoriasi diagnosticati in Italia (circa il 3% della popolazione), l’interesse per questa patologia è in costante crescita

L’impatto della psoriasi a livello economico e sociale negli ultimi anni ha riacceso l’interesse dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) verso questa patologia che, nonostante il forte effetto sulla qualità di vita dei pazienti, è spesso sottodiagnosticata e sottotrattata. Nel 2014 l’Oms ha riconosciuto l’importanza della psoriasi e delle sue conseguenze pubblicando un documento relativo non solo alla patologia e al trattamento in sé, ma anche all’aspetto sociale e alla stigmatizzazione che spesso fanno seguito.

psoriasi

«La psoriasi, per definizione cronica e multifattoriale, è una complessa patologia multiorgano», spiega Maria, farmacista, «Sebbene la cute sia l’organo più colpito a causa delle evidenti manifestazioni tipiche che portano alla comparsa di lesioni con squame argentate, alcune sue conseguenze più gravi possono intaccare la sfera personale e sociale, impattando, quindi, ben oltre la sfera fisica, con possibili risvolti anche a carattere invalidante». Il documento elaborato dall’Oms è stato voluto per dare risalto alle caratteristiche meno conosciute ma più impattanti di questa patologia, focalizzando l’attenzione sull’importanza della tutela assistenziale dei pazienti affetti e sulla necessaria riorganizzazione dei percorsi di cura e di convivenza con la malattia. «Il carattere multifattoriale della psoriasi può portare al coinvolgimento di altri organi, oltre alla cute, rendendo più difficoltosa non solo la diagnosi ma anche la prognosi e l’aderenza alla terapia. Il grande impatto di questa patologia sulla salute pubblica ha messo in evidenza l’importanza di avere differenti percorsi di cura e di diagnosi precoce per non lasciare soli i pazienti che spesso diventano, altrimenti, invisibili e abbandonati a se stessi».

Come si può gestire questa patologia in farmacia?

«Nel particolare momento storico di emergenza che stiamo vivendo, la farmacia, ora più che mai, si conferma un punto fisso di ausilio primario per molti pazienti», continua Maria. «I soggetti affetti da psoriasi hanno diversi bisogni, così come diverse sono le forme con cui la patologia si può manifestare e devono poter essere ascoltati quando hanno bisogno e gestiti sotto ogni aspetto. Basti pensare, infatti, che in alcuni casi possono volerci mesi prima di arrivare alla diagnosi e spesso, in questi casi, anche la sfera psichica ne risente, oltre al disagio fisico. Gestire la psoriasi in farmacia vuol dire seguire il paziente nel suo trattamento, vedere l’evoluzione della patologia, capire se la somministrazione topica può essere sufficiente o se è meglio consultare un dermatologo, ma significa anche avere un continuo dialogo con il paziente per fare in modo che l’aderenza alla terapia, fondamentale in questi casi, sia riscontrata e che la qualità di vita del paziente risalga a livelli soddisfacenti. Uno strumento importante che abbiamo in farmacia è il monitoraggio delle reazioni avverse. Alcuni pazienti sottoposti a terapie polifarmacologiche possono andare incontro, infatti, a manifestazioni cutanee di varia natura come reazioni avverse ai farmaci o, più spesso, a interazione tra farmaci. Le manifestazioni cutanee come eczemi, prurito e desquamazioni sono tra le più frequenti e il paziente tende a venire in farmacia per esprimere le sue preoccupazioni prima ancora di andare dal medico. In questo caso, il nostro compito è fondamentale: l’identificazione repentina di qualche forma cutanea di psoriasi e la segnalazione sulla piattaforma di farmacovigilanza permette innanzitutto al paziente di esprimere quanto gli sta succedendo e di porre l’attenzione sull’interazione di farmaci che possono esacerbare o far insorgere problematiche cutanee non ancora segnalate nella fase postmarketing e, in secondo luogo, di evidenziare fin da subito i segnali di una possibile patologia in via di sviluppo per poter intervenire».

Che cos’è la psoriasi?

La psoriasi è una patologia cronica a carattere recidivante ma non infettivo caratterizzata da una crescita disordinata delle cellule dell’epidermide. Sebbene sia classificata tra le malattie infiammatorie della pelle, è in realtà una patologia più complessa con diverse conseguenze a livello di molti organi e con risvolti negativi anche sulla sfera psichica. Nelle aree cutanee interessate i segni più evidenti sono le tipiche squame argentee che ricoprono la cute di gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e a volte la zona intorno alle orecchie e il dorso, dove possono formare vere e proprie placche desquamanti e pruriginose. Altri segni e sintomi frequenti sono il possibile sanguinamento a seguito della rimozione della placca tramite grattamento e il rubor associato al carattere infiammatorio tipico della malattia. L’andamento della patologia è variabile: il suo carattere recidivante non permette a chi ne è affetto di reputarsi mai completamente guarito, ma è possibile comunque convivere con la malattia godendo di un livello soddisfacente di qualità della vita. Le riacutizzazioni possono essere più o meno frequenti e invasive in base alla genetica, alla diagnosi precoce e all’ambiente circostante (stile di vita, stress eccetera). La psoriasi può avere cause diverse, da quelle di natura genica a quelle di carattere ambientale e immunologico. Le forme variano in base alla severità del suo andamento: può manifestarsi solo lievemente, senza impattare più di tanto su chi ne è affetto, o arrivare a manifestazioni più severe che coinvolgono diversi organi impattando fortemente a livello di articolazioni, mucose, sistema immunitario e cardiovascolare.

Quali e quanti tipi di psoriasi esistono?

Le forme sotto cui si può manifestare questa complessa patologia sono molteplici: localizzazione, tipologia delle lesioni, estensione e gravità ne caratterizzano le diverse varianti, tutte accomunate dal carattere infiammatorio di fondo. La maggior parte dei pazienti tende a manifestare una sola forma di psoriasi, ma può accadere che tipologie diverse compaiano in successione una dopo l’altra a seguito di eventi scatenanti, o anche contemporaneamente. La forma più diffusa è la psoriasi a placche (psoriasi volgare), che si manifesta tra il 50 e il 95% dei pazienti, seguita dall’artrite psoriasica (circa 30% dei pazienti) che solitamente evolve a partire da altre forme di psoriasi, e dalla psoriasi guttata, che può colpire fino al 20% dei pazienti, con frequenza maggiore durante l’infanzia e l’adolescenza.