Quando un paziente anziano o con patologie croniche si reca in farmacia per ritirare un farmaco essenziale e scopre che questo non è disponibile a causa di una carenza nel ciclo distributivo, le conseguenze possono essere significative. Il nostro atteggiamento è di mostrare sicurezza, ma allo stesso tempo celiamo disagio, frustrazione, delusione nel non poter soddisfare i bisogni di salute dei nostri pazienti.
Noi siamo il servizio farmaceutico per definizione e per eccellenza, ma la mancanza di un farmaco, specialmente per chi dipende da terapie continue, può portare a un peggioramento delle condizioni di salute, all’interruzione del trattamento o all’insorgere di complicanze. La farmacia, in prima linea nel rapporto con il paziente, si trova spesso a gestire situazioni di tensione o preoccupazione. In molti casi, i farmacisti cercano alternative temporanee, come farmaci equivalenti o generici, o tentano di reperire il farmaco tramite altre farmacie. Tuttavia, quando le scorte sono limitate su scala nazionale o internazionale, anche queste soluzioni possono non essere sufficienti.
Il problema delle carenze di farmaci, purtroppo, è in aumento. Spesso legato a difficoltà nella produzione, problemi logistici o aumento della domanda, questo fenomeno mette a dura prova il Sistema sanitario, con impatti maggiori proprio sulle categorie più vulnerabili, come gli anziani e i pazienti cronici. Risolvere queste situazioni richiede non solo una risposta rapida da parte nostra e delle autorità sanitarie, ma anche una comunicazione tempestiva ed efficace per garantire che nessun paziente resti senza le cure necessarie.
Quante volte è capitato di non poter dispensare alcuni prodotti, vivendo questa condizione con un sentimento di avvilimento, mentre il paziente aspetta una risposta e noi, con finta sicurezza, spieghiamo che la ragione potrebbe essere perché la produzione non è adeguata alle richieste o perché si sono verificate difficoltà produttive oppure a causa di provvedimenti regolatori da parte delle Agenzie autorizzative. Si tratta però di situazioni transitorie, come era accaduto per esempio per amoxicillina sciroppo oppure come accade per gli enzimi necessari nell’insufficienza pancreatica e altre casistiche, come recentemente per le due formulazioni a base di semaglutide.
Noi farmacisti, dal nostro osservatorio privilegiato di sentinelle del territorio, nello spirito di servizio che ci contraddistingue, siamo in prima linea per monitorare le carenze dei farmaci, allestire, laddove possibile, i medicinali nei laboratori della farmacia e promuovere un uso razionale di quei farmaci che talvolta possono mancare nel normale ciclo distributivo. Un impegno che coinvolge i colleghi che esercitano la professione nelle farmacie aperte al pubblico, negli ospedali e nelle aziende territoriali, al fine di garantire i risultati clinici, la qualità delle cure e la sicurezza dei pazienti.
Il fenomeno della carenza dei medicinali è argomento attenzionato non solo da Aifa, ma anche a livello Ue, infatti, è uno dei temi di cui il nuovo regolamento della Commissione europea sui medicinali tratta e vuole risolvere. L’obiettivo è quello di monitorare il fenomeno a livello dei vari territori, per conoscere le cause, i diversi comportamenti e poter trovare soluzioni tempestive, riducendo il disagio al cittadino. Queste iniziative dovrebbero permettere di individuare (in anticipo) quei farmaci che possono andare in reale carenza, consentendo la definizione di attività di comunicazione e sensibilizzazione di tutti gli stakeholder coinvolti e la prevenzione di eventuali distorsioni del mercato dei medicinali.
Il primo problema con cui fare i conti è quello della carenza di materie prime che servono per la produzione dei farmaci. Le difficoltà di approvvigionamento possono riguardare i principi attivi, ma anche i materiali necessari per il confezionamento dei prodotti farmaceutici, che ovviamente devono avere particolari requisiti e specifiche caratteristiche per essere conformi alle normative correnti, in materia di produzione farmaceutica.
C’è poi il problema dell’aumento fuori controllo delle esportazioni, del prezzo dell’energia, del gas e del carburante per i trasporti, che in questi ultimi anni hanno inciso su tutti i fattori della produzione e distribuzione. Alcuni aumenti, che pesano soprattutto sui farmaci a basso costo, sono difficilmente sostenibili dalle aziende produttrici che non possono, giustamente, ribaltarli sul consumatore finale, non essendo possibili variazioni del prezzo dei farmaci, prezzi che sono decisi unicamente dallo Stato.
Per la loro parte, i farmacisti mettono in campo quanto di più prezioso possono fare sia nel buon uso dei farmaci, con un’informazione qualificata per rendere partecipe le famiglie su quanto può succedere, sia nella ricerca continua e costante di tutti i farmaci. Tale situazione di carenze di alcuni medicinali importanti ha mostrato, in modo ancora più evidente, quanto sia fondamentale la competenza professionale del farmacista nell’allestimento di preparati galenici, anche per supplire all’indisponibilità dei prodotti industriali e rispondere a specifici bisogni di cura dei pazienti, che altrimenti rimarrebbero insoddisfatti.
Per questo, insieme alla Sifap (Società italiana dei farmacisti preparatori), la Fofi ha voluto censire le farmacie e abbiamo messo queste informazioni a disposizione in primis del Ministero della Salute, per le valutazioni di competenza, ma anche dei singoli cittadini, per limitare le situazioni di disagio e garantire l’appropriatezza terapeutica. Sul sito dell’Aifa è stato pubblicato il libretto “Non si trova”, contenente alcune chiare indicazioni, per i pazienti e per i professionisti, sotto forma di risposta agli interrogativi che sorgono in caso di irreperibilità di un farmaco. Il documento, elaborato nell’ambito nel Tavolo Tecnico sulle indisponibilità, che vede la partecipazione delle principali sigle rappresentative di tutta la filiera del farmaco e al quale prendono parte anche i farmacisti, ribadendo la differenza tra il fenomeno della carenza e quello dell’indisponibilità, riepiloga in modo chiaro e schematico le azioni da intraprendere per gestire correttamente le due diverse situazioni. L’irreperibilità di alcune specialità medicinali è a volte un dato di fatto, ma grazie al Tavolo tecnico sulle indisponibilità è nato questo agile vademecum dal titolo “Non si trova”, consultabile da chiunque sul sito dell’Aifa.
Anche nei casi di effettiva indisponibilità, il cittadino può contare su una rete di professionisti, spesso attivata proprio dal farmacista, che ha l’obiettivo di non interrompere comunque la terapia dispensata: fornendo al paziente un’alternativa di cura, naturalmente validata dal medico, oppure facendo sì che il prodotto mancante o un suo analogo siano reperiti all’estero, ma sempre sotto la supervisione dell’Agenzia italiana del farmaco, che deve autorizzare l’importazione. Se l’emergenza è per sua natura temporanea, noi oggi stiamo sperimentando un’emergenza permanente tra fluttuazioni post pandemia, il prolungarsi del conflitto russo-ucraino e le varie crisi internazionali. L’eccezionalità della situazione vede i farmacisti impegnati in prima linea, 365 giorni all’anno, per risolvere una questione complessa che riguarda da vicino la salute e il diritto alla cura degli italiani.