SIMG e SIMIT insieme nel guidare i pazienti Covid nelle cure domiciliari

SIMG e SIMIT insieme per guidare i pazienti Covid con sintomi lievi-moderati nelle terapie e nei monitoraggi da seguire a domicilio, ribadendo che le uniche Linee Guida da seguire sono quelle improntate al principio dell’evidenza scientifica

Nel corso dei mesi scorsi sono state fornite indicazioni sulla gestione del Covid-19 a casa. Tuttavia, con l’avvento della variante Omicron e il proliferare dei contagi, molti pazienti si sono trovati spiazzati non sapendo come gestire al meglio la propria positività.

E’ così che la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) e la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) hanno valutato l’opportunità di ribadire insieme alcune regole base. In primis che, nel campo della medicina, le regole prescrittive sono dettate dagli enti regolatori – l’Agenzia Italiana del Farmaco, AIFA nel nostro Paese – e si basano sulla verifica di evidenze scientifiche derivanti, a loro volta, dalla valutazione e confronto ripetuto dei risultati di studi clinici controllati. Ne conseguono raccomandazioni ed indicazioni diffuse dalle linee-guida. SIMG e SIMIT hanno quindi proposto le più attuali indicazioni terapeutiche nei diversi casi.

Alcune indicazioni cardine di carattere generale

Le due società scientifiche hanno ribadito che l’appropriatezza prescrittiva non si limita solo all’utilizzo di un farmaco in conformità con le indicazioni registrate, ma anche al dosaggio e ai tempi di somministrazione considerando. non per ultimi, gli aspetti amministrativi e normativi.

Improvvisazione o utilizzo inappropriato di un farmaco può infatti comportare in alcuni casi il verificarsi di eventi avversi anche gravi, esponendo il paziente a effetti collaterali importanti. Al medico corre quindi l’obbligo, etico e deontologico, di prescrivere farmaci off-label (al di fuori delle indicazioni registrate e del contesto clinico specifico) solo nell’ambito di studi clinici controllati e dietro firma di consenso informato da parte del ricevente.

Indicazioni in caso di pazienti Covid-positivi

Fermo restando la validità di raccomandazioni fornite nei mesi scorsi che vedono l’intervento prescrittivo del medico di base a decisioni di tipo clinico-terapeutico, le due società scientifiche ricordano che monitoraggio e astensione terapeutica sono raccomandati di fronte a pazienti privi di sintomi Covid-correlati, mentre l’utilizzo di farmaci sintomatici (antipiretici, antinfiammatori, anti-tussigeni, decongestionanti nasali) deve essere considerato in quei soggetti che presentano una sintomatologia lieve non a rischio di evoluzione. Un aspetto questo, essenziale, che deve essere valutato con attenzione sin dalla comparsa dei primi sintomi con il saturimetro, ma anche e soprattutto con l’applicazione di indici affidabili presenti nei software della medicina generale – HS-CoVI(Vulnerability Index)d – che tengono conto della presenza di una serie di fattori che influenzano negativamente sull’evoluzione della malattia. Un altro elemento di valutazione deve essere inoltre lo stato di vaccinazione del soggetto con indicazione del numero di dosi, tipo di vaccino e tempo trascorso dall’ultima somministrazione.

Come trattare i pazienti fragili

Nel caso di pazienti fragili, il medico è tenuto a contattare tempestivamente i centri specialistici di riferimento per la somministrazione di specifici anticorpi monoclonali o antivirali ad azione diretta anti Sars-Cov-2.

Questi rimedi rappresentano ad oggi le sole cure domiciliari attendibili per pazienti positivi con sintomi lievi e moderati. “Il medico che non si adegua a queste linee-guida commette un grave atto di negligenza e può essere incolpato. D’altro canto, è proprio questo aspetto che viene sancito dalla legge Gelli-Bianco (L. 24/2017) ‘Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie’ che sottolinea la sicurezza delle cure quale essenza basilare del diritto alla salute del cittadino e prevede al contempo l’obbligo agli esercenti le professioni sanitarie di seguire le raccomandazioni indicate dalle linee-guida o, in assenza di queste, di attenersi alle buone pratiche clinico-assistenziali” ricordano SIMG e SIMIT ribadendo che il professionista sanitario è tenuto a far riferimento esclusivamente alle migliori e più aggiornate evidenze scientifiche disponibili.