Alla luce dei dati raccolti dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’istituto Superiore di Sanità, emerge che un costante calo delle donne che assumono alcol durante i 9 mesi di gestazione. Allo stato attuale sono lo 0,1%

Il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità ha condotto uno studio mirato a valutare il consumo di alcol e quindi l’esposizione del feto all’alcol durante i 9 mesi di gravidanza. Lo studio ha valutato l’esposizione all’alcol del feto attraverso la misurazione di uno dei metaboliti specifici dell’alcol etilico, l’etilglucuronide (EtG) nei capelli materni e nel meconio neonatale. Finora lo studio ha analizzato 781 campioni di capelli materni e 642 di meconio.

La metodologia adottata

L’etilglucuronide è stato quantificato in entrambe le matrici biologiche attraverso una metodologia convalidata di gascromatografia e spettrometria di massa in tandem.
Concentrazioni di capelli EtG inferiori a 5 pg/mg capelli sono state attribuite a donne astinenti, quelle comprese tra 5 pg/mg e 30 pg/mg sono state attribuite a donne che consumavano ‘un po’’ di alcol durante la gravidanza mentre quelle superiori o uguali a 30 pg/mg sono state attribuite a bevitrici eccessive.

I risultati

I risultati preliminari hanno mostrato che solo una percentuale trascurabile di donne italiane, pari allo 0,1%, beve in modo eccessivo durante la gravidanza; allo stesso modo è emerso che solo una piccola percentuale di neonati è esposta all’alcol prenatale.

Difatti, l’analisi di 781 campioni di capelli materni e 642 di meconio, ha messo in luce che solo una donna su 781, pari allo 0,1% ha mostrato un consumo eccessivo di alcol con una concentrazione di EtG superiore a 30 pg/mg; l’8,2% dei capelli materni ha presentato concentrazioni di EtG >5 pg/mg con 1,4% >11 pg/mg. Quattro neonati (0,6%) sono risultati esposti prima della nascita all’etanolo con concentrazione di meconio EtG >30 ng/g.

La maggioranza delle donne coinvolte nello studio risultavano italiane, nell’88% dei casi  con un’età media di 34 anni. Per quanto riguarda il livello di istruzione, il 44% presentava un titolo universitario e il 39% un livello di istruzione superiore. I quattro nati esposti non presentavano alla nascita alcun segno di evidente disabilità o malformazione.

I rischi connessi all’assunzione di alcol in gravidanza

Occorre qui ricordare l’importanza di astenersi dal consumo di alcol in gestazione perché sono numerosi i disturbi che questo può determinare nel feto: nascita prematura, sindromi da astinenza, tremori, iperreflessia e uno sviluppo fisico e mentale alterato nelle fasi successive della vita.