La falsificazione dei farmaci è un tema cruciale per il settore: da una parte arreca danni economici e dall’altra, ancor più grave, rischia di produrre conseguenze anche gravi nei cittadini che li assumono, che non solo non traggono giovamento dal medicinale, ma possono incorrere in gravosi effetti avversi. Per trovare strategie comuni di contrasto al fenomeno è importante un lavoro di squadra a livello sovranazionale.

Il l tema è stato al centro del quarto simposio dei Rappresentanti dei Laboratori Ufficiali per il Controllo dei Medicinali (Official Medicine Control Laboratories, OMCLs) europei, ospitato dall’Istituto superiore di sanità dall’11 al 13 maggio scorsi.

L’evento, “Combating Falsified and Other Illegal Medicines – 4th Symposium for OMCLs: New Trends, New Frontiers”, è stato organizzato dallo European Directorate for the Quality of Medicines & HealthCare (EDQM) insieme al Centro Nazionale per il Controllo e la Valutazione dei Farmaci dell’Iss. Il simposio è stato organizzato dall’OMCL Falsified Medicines Working Group, un Gruppo di Lavoro ristretto che è stato creato nell’ambito della rete OMCL generale europea, di cui fanno parte solo alcuni OMCL, tra cui l’Iss.

Scopo dell’iniziativa è stato quello di discutere sugli ultimi sviluppi in merito alla legislazione e regolamentazione relativa al contrasto del fenomeno della falsificazione dei medicinali, mettere a punto strategie comuni a livello europeo e confrontarsi sulle tecniche più avanzate per l’individuazione dei farmaci falsificati. L’obiettivo primario del Gruppo di lavoro sui farmaci falsificati (Falsified Medicines Working Group) è proprio quello di riconoscere e armonizzare le attività di controllo in tutta l’Unione Europea, favorendo la collaborazione tra i diversi laboratori che operano nel settore e ottimizzando tempo e risorse attraverso la condivisione di conoscenze e tecnologie.