Sinusite: rimedi fitoterapici

Nel trattamento della sinusite, l’approccio fitoterapico è consigliabile, oltre che per ridurre l’infiammazione e circoscrivere l’infezione, anche in un’ottica di prevenzione   

In caso di sinusite l’infiammazione della mucosa nasale provoca un’ostruzione degli orifizi di sbocco dei seni paranasali, limitando il flusso delle secrezioni e creando l’ambiente ideale allo sviluppo dei microrganismi provenienti dalla cavità nasale. L’approccio fitoterapico rappresenta la scelta più idonea per attuare una buona prevenzione: è fondamentale pensare a un trattamento mirato al potenziamento del sistema immunitario, così da rendere l’organismo più resistente a eventuali infezioni, riducendo i fenomeni di recidiva.

sinusite

 

Oltre a un’eventuale integrazione a base di vitamina C da fonti naturali, quali l’acerola o la rosa canina e al di là delle echinacee – grandi protagoniste indiscusse della maggior parte degli integratori naturali indicati nella prevenzione – può essere utile non sottovalutare alleati ‘verdi’ come l’eleuterococco (Eleuterococcus senticosus) che associa all’azione stimolante sul sistema immunitario anche le sue proprietà tonico-adattogene, utili per affrontare con energia il cambio stagione, oppure l’astragalo (Astragalus membranaceus) pilastro immunostimolante della Medicina Tradizionale Cinese, che consente la stimolazione sia del sistema umorale che di quello cellulo-mediato, capace di promuovere l’aumento dei livelli di IgA e IgM anche nelle secrezioni nasali dell’uomo, riducendo incidenza e il tempo di decorso di sindromi da raffreddamento.

Essendo l’edema ed il dolore due sintomi caratterizzanti, interessante – per la sua azione spiccatamente antinfiammatoria – è l’uncaria (Uncaria tomentosa e guaianensis L.) grossa liana originaria della foresta amazzonica, la cui corteccia è ricca di principi attivi (soprattutto alcaloidi ossindolici pentaciclici e steroli) dotati di attività immunostimolante e antiossidante. Le piante citate sono nel complesso di sicuro impiego, ma necessitano di cautele particolari: sono sconsigliate in gravidanza e allattamento, nell’ambito di malattie sistemiche progressive, in caso di patologie autoimmuni e in quei casi che prevedono la necessità di un’immunodepressione iatrogena, come i trapianti o le leucemie in attesa di trapianto di midollo osseo.

Circoscrivere l’infezione

Per limitare la componente batterica, mantenendo libere le vie aeree il mondo vegetale offre una classe di rimedi dotati di grande rapidità ed efficacia: i balsamici.

Piante come l’eucalipto, la menta, il pino, il timo e il niaouli e i loro estratti, nello specifico gli oli essenziali, possono dare pronto sollievo favorendo il drenaggio delle cavità dei seni paranasali, esercitando al contempo un’importante attività antimicrobica necessaria al fine di risolvere l’infezione, pervenendo recidive e complicanze.

sinusite eucalipto

Soprattutto in forma di olio essenziale, queste piante sono utilizzate prevalentemente per via esterna, soprattutto tramite nebulizzazioni e diffusione nell’ambiente, consentendo il miglioramento della funzionalità respiratoria e la disinfezione dell’aria negli ambienti ad alto rischio di contagio, fondamentale per una prevenzione efficace.

Ridurre l’infiammazione

Per dare sollievo al dolore e favorire la riduzione dell’edema che contribuisce all’ostruzione degli orifizi di sbocco dei seni para nasali è possibile ricorrere a rimedi naturali come il macerato glicerico di Ribes nigrum o all’estratto secco in capsule di salice (Salix alba) o spirea (Spirea ulmaria): queste ultime, ricche di salicilati, sono dotate di azione antinfiammatoria, antipiretica e analgesica, ma presentano il grande vantaggio di un’estrema tollerabilità a livello gastrico, conferita dal fitocomplesso.

Anche la bromelina ha dimostrato, secondo numerosi studi scientifici specifici sulla rinosinusite, una buona efficacia nel ridurre l’infiammazione e la congestione delle cavità nasali. Si tratta di un insieme di enzimi, estratti prevalentemente dal gambo d’ananas, dotati di attività proteolitica, che prende il nome dalla famiglia botanica delle bromeliaceae, a cui appartiene l’ananas. Utilizzata soprattutto in forma di compresse e capsule per favorire la ripresa da traumi o per facilitare il processo digestivo, può contribuire positivamente nel decorso di malattie croniche – rinite, sinusite, artrite reumatoide e altre patologie infiammatorie (flebite, cellulite) – riducendo gli stati infiammatori e l’edema. Alla bromelina vengono peraltro ascritte utili proprietà fluidificanti sulle secrezioni mucose e bronchiali.