Con la sentenza n. 1412/2014 depositata il 5 febbraio, il Tar del Lazio ha accolto il ricorso proposto da Omeoimprese e Boiron contro il decreto con cui, nel 2012, il ministero della Salute disponeva l’aggiornamento delle tariffe per la registrazione dei preparati omeopatici, introducendo onerosi aumenti fino al 70.000%. Nella sostanza, il giudice amministrativo ha riconosciuto che l’aumento imposto dal provvedimento agli importi per la registrazione semplificata dei medicinali omeopatici e il loro rinnovo è illegittimo, annullando così la misura del decreto. Si torna quindi all’aumento precedente stabilito nella misura del 10%.
Per quanto riguarda le tariffe per i medicinali omeopatici di nuova registrazione non soggetti a procedura semplificata, la sentenza è stata invece sfavorevole, il che vuol dire che restano invariate le tariffe fissate dal decreto citato.
Si attende a questo punto che il ministero della Salute e l’Aifa istituiscano una Commissione che lavori a un nuovo decreto, mentre resta sullo sfondo la questione della scadenza di registrazione dei medicinali omeopatici in Italia, già fissata al 31 dicembre 2015. “La decisione del Tar”, commenta Elio Rossi, responsabile del centro di riferimento per l’omeopatia della Regione Toscana, “è un primo parziale risultato che non risolve però i molti problemi ancora sul tappeto: è necessario che si arrivi il prima possibile a un nuovo decreto che definisca tariffe eque e procedure di registrazione appropriate, per garantire alle aziende, e quindi a operatori e cittadini, la certezza della disponibilità dei farmaci necessari per effettuare qualsiasi trattamento omeopatico prescritto”.
Mariella Di Stefano