Test di colesterolo e trigliceridi possibili anche a stomaco pieno

Arrivare a digiuno al prelievo per la misura del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue non è più un requisito stringente, suggerisce un recente studio su più di 300 mila persone condotto in Danimarca, Canada e Stati Uniti. La raccomandazione rappresenta il joint consensus statement raggiunto tra la European Atherosclerosis Society e la European Federation of Clinical Chemistry and Laboratory Medicine, e ha coinvolto 21 esperti provenienti da Europa, Stati Uniti e Australia.

prelievo capillare diabete

Secondo i dati pubblicati sullo European Heart Journal, i livelli di colesterolo e trigliceridi sarebbero risultati simili nelle persone che si sono sottoposte al prelievo senza prima aver assunto alimenti da almeno 8 ore rispetto a chi ha mangiato. Un dato che, secondo i ricercatori guidati da Borge Nordestgaard dell’ Università di Copenhagen, potrebbe aiutare a migliorare la compliance dei pazienti verso i controlli periodici per la prevenzione dell’infarto e dei problemi cardiaci in generale.

In particolare, il joint consensus statement raccomanda il prelievo a stomaco pieno per la maggioranza dei pazienti, soprattutto per i bambini, gli anziani, i pazienti con terapia stabile e quelli con sindrome coronarica acuta. Le persone diabetiche possono in questo modo ridurre il rischio di ipoglicemia e evitare il mascheramento di alti livelli di trigliceridi che potrebbe derivare dal digiuno. Un’analisi a digiuno potrebbe essere richiesta qualora quella a stomaco pieno abbia rilevato livelli di trigliceridi maggiori di 5 mmol/L (440 mg/dL), o per pazienti con ipertrigliceridemia nota. Il digiuno potrebbe essere necessario anche in caso di misura contemporanea del glucosio, anche se in molti paesi quest’analisi è stata rimpiazzata da quella dell’emoglobina A1c, che si può fare anche a stomaco pieno.

La Danimarca è l’unico paese che in cui, già dal 2009, non è più necessario rimanere a digiuno prima delle analisi; il prelievo può aver luogo a qualsiasi ora del giorno: una procedura semplificata che ha permesso di ottenere benefici sia per i pazienti che per i laboratori e i medici che li hanno in cura. “Speriamo che la misura del colesterolo non a digiuno possa aiutare più pazienti, insieme ai loro medici, a implementare cambiamenti degli stili di vita e, se necessario, il trattamento con statine per ridurre il rischio globale di malattie cardiovascolari e morte prematura”, ha commentato Nordestgaard.

Børge G. Nordestgaard et al., Fasting is not routinely required for determination of a lipid profile: clinical and laboratory implications including flagging at desirable concentration cut-points—a joint consensus statement from the European Atherosclerosis Society and European Federation of Clinical Chemistry and Laboratory Medicine , European Hearth Journal, doi: http://dx.doi.org/10.1093/eurheartj/ehw152 ehw152 First published online: 26 April 2016