Un composto di cannabidiolo inibisce la replica del SARS-CoV-2 nelle cellule polmonari

Una ricerca condotta da Marsha Rosner e colleghi dell’Università di Chicago in Illinois ha rivelato che un composto di cannabis e del suo metabolita 7-OH-CBD è in grado di bloccare la replica del SARS-CoV-2 nelle cellule epiteliali del polmone

Nel corso dei circa due anni trascorsi dall’insorgenza dei primi casi di SARS-CoV-2, la ricerca scientifica ha lavorato senza sosta. Uno studio condotto da Marsha Rosner e colleghi dell’Università di Chicago in Illinois, per esempio, ha messo in luce come un composto di cannabis sia potenzialmente in grado di interrompere il processo di replicazione del SARS-CoV-2 nelle cellule polmonari.

Il composto di cannabinoide e del suo metabolita 7-OH-CBD è infatti in grado di bloccare la replica del Covid-19 nelle cellule epiteliali del polmone. Inoltre, il cannabinoide inibisce l’espressione genica del virus, invertendo molti degli effetti che lo stesso determina sulla trascrizione del gene ospite. Altresì, Il composto attiva l’espressione degli interferoni, proteine prodotte dalle cellule ospiti come risposta all’invasione virale. I ricercatori hanno accertato che il numero di positivi al Covid era superiore tra coloro che non avevano assunto il cannabinoide prima del test: il 12,2% di positivi rispetto all’1,2% di coloro che lo avevano assunto.

«Questo studio evidenzia quanto la cannabis e il suo metabolita attivo, 7-OH-CBD, rappresentino agenti preventivi potenziali di trattamento per il SARS-CoV-2 nelle fasi iniziali di infezione» ha dichiarato Rosner.

Cannabinoidi e Covid-19

Il virus SARS-CoV-2 registra le cellule ospiti attraverso l’associazione di una proteina virale di superficie, ACE2, e del recettore cellulare ospite. Quindi il genoma virale si esprime attraverso due polipeptidi che producono le proteine richieste per la replicazione virale. Rosner e colleghi hanno evidenziato che, per quanto limitati, alcuni studi evidenziano l’effetto di alcuni cannabinoidi contro il virus dell’Epatite C e contro altri virus. Inoltre, negli stati Uniti è attualmente disponibile un cannabinoide approvato dalla Food and drug administration (Fda) per il trattamento dell’epilessia. E’ stato dimostrato che l’uso di una dose elevata di cannabinoide è correlato significativamente ad una riduzione di positività al Covid-19.

Per verificare l’effetto del cannabinoide sulla replica SARS-CoV-2, i ricercatori hanno pretrattato le cellule umane di carcinoma del polmone A549 che esprimono ACE-2 (A549-ACE2) con 0-10μM CBD per 2 ore, prima di indurre l’infezione con SARS-CoV-2. L’analisi delle cellule nelle 48 ore successive ha mostrato che il cannabinoide aveva inibito la replicazione virale nelle stesse. Analoghi risultati sono stati raggiunti con il metabolita 7-OH-CBD, il principio attivo del cannabinoide nel trattamento dell’epilessia.