Una guida per i pazienti sui regimi di politerapia

La  guida per i pazienti che devono assumere regimi di politerapia, preparata da Graziano Onder, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, e Alessandra Marengoni, geriatra degli Spedali Civili e docente all’Università di Brescia, è stata pubblicata su Jama.

I consigli degli esperti

Sono spesso i pazienti più deboli e fragili, in quanto anziani o affetti da patologie croniche, i più esposti all’assunzione di un numero elevato di farmaci. Il consiglio è quello di tenere sempre una lista dettagliata e aggiornata dei farmaci che vengono assunti, comprensiva di dosaggio e posologia, che deve essere sempre sottoposta ai medici durante ogni visita per un’eventuale revisione. È anche importante che la lista riporti i farmaci Otc e gli integratori alimentari assunti dal paziente, in quanto anch’essi possono potenzialmente dare interazioni con altri medicinali.

consigli ai pazienti in politerapia

La revisione della lista da parte dei diversi medici permette anche di prevenire la doppia prescrizione di uno stesso tipo d’intervento farmacologico. È bene discutere sempre con i sanitari una possibile semplificazione del regime di polifarmacia, che elimini qualche farmaco non strettamente essenziale. Il paziente, consigliano i due esperti, deve sempre essere consapevole del motivo per cui deve assumere un certo medicinale e degli effetti avversi che si potrebbero presentare, a cui bisogna prestare una particolare attenzione riportandoli subito ai sanitari. Anche l’aderenza alla tempistica per l’assunzione dei vari prodotti è molto importante, e in nessun caso si deve interrompere in modo autonomo una terapia senza chiedere prima consiglio al medico curante.

I rischi della polifarmacia

Le interazioni farmaco-farmaco che si possono sviluppare con l’assunzione di diversi principi attivi (ed eccipienti) possono portare ad un’alterazione del profilo di assorbimento dei diversi medicinali, il cui effetto può così venire alterato con conseguente perdita di efficacia (o anche, al contrario, aumento inaspettato dell’effetto, che può risultare molto pericoloso per la salute del paziente).

Anche le interazioni farmaco-malattia rappresentano un potenziale pericolo, in quanto un medicinale mirato a una certa problematica (come per esempio un antinfiammatorio) può alterare la funzionalità di un altro distretto corporeo od organo (per esempio, provocare un aumento delle pressione sanguigna o peggiorare la funzione renale).