Stabilire un contatto con le persone con sindrome autistica non è semplice. Anche per un farmacista che deve essere in grado di relazionarsi in modo esauriente con questi pazienti. In particolare, per poter formulare loro domande fondamentali o nel dare informazioni altrettanto importanti.

Ecco perché chiedere al paziente con autismo se ha mal di pancia, di testa o dolore ai denti assume una forma diversa grazie alla comunicazione per simboli. Ovvero, attraverso un nuovo metodo di comunicazione visiva in farmacia, per stabilire un contatto con chi ha sindrome autistica, così da rendere quanto più possibile autonomi, bimbi, ragazzi e adulti autistici.

Merito del progetto, nato nel 2021, “Farmacia amica dell’autismo” dell’Associazione Continuando a crescere Onlus, che ora si arricchisce di questo nuovo tassello comunicativo. Recepito, immediatamente, da Federfarma Verona (come accadde con la partenza del progetto pilota nazionale) che, prima in Italia, offrirà a chi presenta disturbi dello spettro autistico, questo pratico servizio di accoglienza.

Basterà recarsi in una delle farmacie che hanno detto sì a questa importante iniziativa e che si possono riconoscere dalla specifica vetrofania. Dentro di esse, saranno disponibili, ben visibili sul banco, i calendari particolari con tabelle comunicative di veloce consultazione. Grazie a simboli chiari, utente e farmacista potranno comunicare più facilmente, in particolare sulle più comuni esigenze di salute. All’atto pratico, queste tabelle diventano utili anche per poter comunicare con pazienti stranieri che non parlano italiano, così come con persone ipoudenti o sorde.

«Si tratta di un progetto pilota che per la prima volta in Italia permette un dialogo attivo tra farmacie e autismo – spiega Monica Meda presidente di Continuando a Crescere Onlus -. Partiamo da Verona e, qualora dovesse avere un buon riscontro, siamo pronti a diffondere l’iniziativa anche in altri territori. È pensato per aumentare il livello di autonomia quotidiana e migliorare la qualità di vita di persone con difficoltà relazionali, come quelle legate all’autismo».

«Tre anni fa abbiamo cominciato la collaborazione con “Continuando a crescere” distribuendo in farmacia depliant che informavano e sensibilizzavano la popolazione sui disturbi dello spettro autistico – ricorda Elena Vecchioni, presidente di Federfarma Verona -. Il contatto visivo, il tono di voce rilassato e sereno, un semplice sorriso, sono indispensabili per un approccio empatico. E ora questo ulteriore passo in avanti che vede ancora una volta il modello sociale della farmacia al fianco di utenti speciali».

Come è stata preparata ed elaborata la tabella? Lo spiega Sarah Fort, traduttrice in simboli: «Tecnicamente, si tratta di una tabella comunicativa ed è stata realizzata con i simboli della comunicazione aumentativa alternativa, senza le indicazioni di parole, per permettere sia al farmacista sia all’utente di interpretare al meglio i simboli proposti».

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