Parafarmacie, aperture nel DDL Lorenzin?

FArmacisti di parafarmacia sperano in tre emendamenti al DDL Lorenzin in discussione alla Camera

Dopo il nulla di fatto nel corso dell’iter di approvazione della legge per il mercato e la concorrenza (occorre ricordare che le segnalazioni al testo del DDL presentate dall’AGCM prevedevano il superamento dell’attuale sistema di contingentamento del numero delle farmacie), i farmacisti titolari di esercizi di vicinato – parafarmacie – tornano a sperare in un cambiamento della loro situazione.

FArmacisti di parafarmacia sperano in tre emendamenti al DDL Lorenzin in discussione alla Camera

In questo caso l’appiglio è rappresentato dal DDL Lorenzin, in discussione alla Camera, che tratta il tema della sperimentazione clinica dei medicinali oltre che le disposizioni per l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza e di riordino delle professioni sanitarie.

In particolare all’articolo 13 sono stati presentati tre emendamenti, a firma Silvia Fregolent e Piazzoni Ileana (leggi qui), che sostanzialmente introducono particolari procedure per l’apertura e l’assegnazione di nuove sedi farmaceutiche solo ed esclusivamente per i farmacisti titolari di esercizi di vicinato.

A supporto di tale opportunità in questi giorni è nato il Comitato anticrisi parafarmacie che oltre a denunciare “un’anomalia tutta italiana che ha portato e sta portando professionisti a una precarietà che ha già fatto molte vittime” si auspica una soluzione che preveda “il riassorbimento attraverso una graduatoria di farmacisti titolari di sola parafarmacia, per dare una soluzione definitiva e chiudere il fallimentare processo di liberalizzazioni iniziato nel 2006 con le lenzuolate Bersani, alle quali non si è mai dato seguito concreto”.

In effetti le possibilità di convergenza verso una soluzione da parte dei vari gruppi politici presenti in Parlamento non dovrebbe mancare e anche Federfarma sembra propensa ad una conciliazione. In quest’ultimo caso sono le parole del presidente della Federazione nazionale dei titolari di farmacia, Marco Cossolo, che lasciano più che uno spiraglio sebbene – occorre precisare – non concordi con la modifica della norma attraverso un singolo comma precisando che “non si può dare la forma dell’emendamento a un testo che, per il tema trattato, avrà struttura e lunghezza di un articolato vero e proprio. Per noi serve un disegno di legge ad hoc, nel quale dovranno trovare collocazione anche diverse misure collaterali al provvedimento in sé”.

La Commissione Affari Sociali della Camera ha già iniziato la discussione del provvedimento ma, anche in considerazione del poco tempo a disposizione prima della conclusione della legislatura, la mancanza di un accordo tra i vari attori coinvolti potrebbe portare per l’ennesima volta a un nulla di fatto. In questo senso non sono certo una buona notizia i dissidi che si sono creati all’interno della Federazione nazionale parafarmacie che hanno portato alle dimissioni di alcuni esponenti regionali.

Sul fascicolo n. 7 di Farmacia news è stata pubblicata un’inchiesta proprio su questo tema dal titolo: “Parafarmacie, un rebus dalla soluzione complicata”