Lutto nel mondo della farmacia, è mancato Giacomo Leopardi

Leopardi Giacomo, presidente Fofi

Si è spento a Roma, all’età di 87 anni, Giacomo Leopardi. Ha ricoperto la carica di presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti dal 1985 al 2009 ed era ancora componente del Comitato centrale e presidente della Fondazione Cannavò.

Leopardi Giacomo, presidente Fofi

 

La Federazione degli Ordini, in una nota stampa, esprime il dolore di tutti i farmacisti italiani per la scomparsa del già presidente. “Con Giacomo Leopardi scompare una figura fondamentale non soltanto della professione, ma della sanità italiana, testimone delle grandi trasformazioni della sanità italiana, nelle quali ha saputo operare da protagonista non soltanto a tutela dei farmacisti e della farmacia, ma della salute della collettività”, si legge nel comunicato.

“Leopardi, apparentemente schivo, di poche parole, sapeva come conquistare il cuore e le energie degli uomini” dice Andrea Mandelli, presidente della Federazione. “Chi lo ha conosciuto, e grazie alla sua lunghissima vita nella professione in moltissimi hanno avuto questa fortuna, sa che quella che poteva apparire come cautela o prudenza era in realtà quella capacità, che nei nostri tempi stiamo sempre più perdendo, di vedere oltre. Di andare sempre un passo più in là del presente, della polemica spiccia e contingente”.

“Giacomo Leopardi ci lascia una preziosa eredità: la profondità del suo pensiero, il pragmatismo operativo, la saggezza dei suoi consigli, lo stile sobrio della sua vita” dichiara il vicepresidente della FOFI, Luigi D’Ambrosio Lettieri. “Tutto ciò continuerà a costituire la base dell’azione e dell’impegno   della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani e di quanti ne proseguiranno il lavoro”.

“Giacomo Leopardi è stato l’uomo che ha lanciato l’idea di una Federazione di giovani farmacisti, che subito raccolsi appena iscritto al mio Ordine”, dice Maurizio Pace, segretario della FOFI, “e questo suo costante guardare con attenzione e costanza alle future generazioni ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà il punto nodale del suo impegno politico all’interno della categoria e nella società. E’ un’indicazione preziosa, alla quale restiamo fedeli. Grazie per tutto quello che ci hai insegnato col tuo impegno quotidiano. Grazie Maestro”.

La sua lunga militanza nella rappresentanza professionale è proseguita fino agli ultimi tempi, non solo con la sua attiva e preziosa presenza nel Comitato centrale federale, ma anche con l’attività di storico della professione e della farmacia, di cui resta come testimonianza fondamentale il volume “Noi Farmacisti” edito nel 2010.

Tutto il Comitato Centrale della Federazione si stringe “in un abbraccio affettuoso alla moglie Tina, ai figli Eugenio e Paolo e ai loro cari”.