Il microinfusore di insulina economicamente sostenibile Mylife™ YpsoPump®arriva anche in Italia

Mylife™ YpsoPump® è il primo microinfusore di insulina economicamente sostenibile per pazienti affetti da diabete ti tipo 1 approdato in Italia: verrà presentato alla comunità medica in occasione del XXI Congresso Nazionale AMD (Associazione Medici Diabetologi), che si terrà a Napoli dal 17 al 20 maggio.

YpsoPump® – il microinfusore compatto con schermo touch

Il device è stato sviluppato dall’azienda svizzera Ypsomed, con l’obiettivo di coniugare qualità di vita, appropriatezza e sostenibilità nella terapia. Si tratta di un apparecchio piccolo e leggero (83 grammi, batterie incluse), dotato di un touchscreen intuitivo con solo 7 icone e pratico da ricaricare, grazie alle cartucce di insulina pre-riempite; consentirà al Servizio Sanitario Nazionale di ottimizzare l’uso delle risorse fino al 70%, offrendo così la possibilità di ampliare considerevolmente il numero di pazienti trattati.

Numerosi studi hanno confermato che la terapia insulinica con microinfusore permette una maggiore flessibilità, un migliore controllo del profilo glicemico e una riduzione del rischio di complicanze. Si tratta tuttavia di una tipologia di trattamento ancora poco diffuso in Italia, a causa del costo più elevato, del tempo necessario per la formazione del paziente e della mancanza di personale adeguato.

«Oggi abbiamo tre sistemi di microinfusione: quelli tradizionali, che consentono di regolare l’infusione basale con diverse velocità; le pompe-cerotto senza cateteri, compatte e impermeabili, che si applicano sulla pelle e non devono essere scollegate in caso di sport o se si fa una doccia; i sistemi di monitoraggio glicemico continuo, con sensore sottocutaneo che rileva la concentrazione di glucosio nel liquido interstiziale del derma. Ad una maggiore complessità del sistema corrisponde un maggiore impegno economico e di addestramento. Disporre di varie opzioni consente al diabetologo di scegliere la soluzione più appropriata alle reali esigenze del paziente, e rappresenta un’ulteriore opportunità per ampliare la possibilità di utilizzo del microinfusore», ha spiegato Paolo Pozzilli, ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo e direttore UOC Endocrinologia e Diabetologia presso l’università Campus Bio-Medico di Roma.

Giorgio Lorenzo Colombo, docente di Organizzazione Aziendale all’Università degli Studi di Pavia e direttore Scientifico del Centro di ricerca Save Studi di Milano, ha confermato che «per assicurare a tutti la migliore assistenza possibile, diventa fondamentale ragionare in termini di appropriatezza delle cure. Se i prescrittori avessero a disposizione dispositivi di qualità ma più essenziali, innovativi rispetto alla terapia multi-iniettiva ma meno complessi e quindi meno costosi dei sistemi dotati di sensore integrato (SAP), si potrebbe determinare un utilizzo più efficiente delle risorse e un ampliamento dell’accesso alle cure, riducendo così le complicanze e le relative ricadute economiche, a breve e lungo termine».

Mylife™ YpsoPump® nella sua essenzialità, garantisce il mantenimento di un elevato standard nella terapia insulinica, e potrebbe consentire di trattare con la microinfusione fino al triplo dei pazienti, rispetto ai sistemi “full-optionals”.

«Da sempre Ypsomed è impegnata a trovare soluzioni innovative e sostenibili, in grado di supportare concretamente le persone diabetiche nel quotidiano: questo nuovo microinfusore si pone proprio l’obiettivo di soddisfare le esigenze attuali dei Servizi Sanitari», ha dichiarato Peter Georg Haag, amministratore delegato e direttore generale di Ypsomed Italia.

«Per una gestione più serena della sua patologia, la persona diabetica ha fondamentalmente tre desideri: equità e uniformità dei trattamenti in tutta Italia, con centri di riferimento cui potersi affidare e modalità di rimborso uguali; maggiore accessibilità alle tecnologie per la microinfusione di insulina, in base alle proprie necessità cliniche; la possibilità di condurre una vita normale, senza doversi occupare in modo intensivo della propria condizione. La nostra associazione continuerà a battersi affinché queste aspirazioni possano concretizzarsi nella realtà quotidiana», ha concluso Albino Bottazzo, presidente di FAND – Associazione Italiana Diabetici.