Quattro borse di studio da Corman per il Master in farmacia territoriale “Chiara Colombo”

Turin panoramic view; winter clear day; Italy, Europe

Sono quattro le borse di studio messe a disposizione per il secondo anno consecutivo da Corman per i partecipanti al Master universitario in farmacia territoriale “Chiara Colombo” organizzato dall’Università degli Studi di Torino e dall’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Torino.

 

 

«Abbiamo scelto di assegnare quattro borse di studio agli studenti di questo Master che integra la formazione universitaria con strumenti di approfondimento e di contatto col mondo del lavoro. Il percorso, prepara la crescita professionale del farmacista come primo operatore del settore sanitario, contribuendo a farlo diventare una figura di riferimento per tutta la popolazione», ha spiegato Andrea Verniani, direttore marketing di Corman.

Il master, giunto alla VII edizione, è aperto ai laureati in Farmacia, Chimica e Tecnologia Farmaceutiche con l’abilitazione all’esercizio della professione, e ha l’obiettivo di formare i suoi studenti in farmacisti esperti in grado di padroneggiare l’organizzazione della farmacia in tutti i suoi aspetti. Durante il corso sono trattati argomenti inerenti aspetti normativi e procedurali, attività di marketing strategiche ed operative, gestione delle risorse umane, oltre a tematiche relative alla dispensazione di medicinali e all’uso di dispositivi medici.

In questo ambito, i manager Corman tengono lezioni di approfondimento su soddisfazione e fidelizzazione del cliente. «Nelle edizioni passate, abbiamo rilevato un interesse da parte degli alunni ad approfondire gli aspetti del counseling e degli innovativi strumenti diagnostici per la farmacia. Il corretto e diffuso utilizzo di medical device, come i misuratori di pressione arteriosa o di glicemia, costituisce poi un’arma vincente per la prevenzione, e i farmacisti sono in prima linea per diffondere le buone pratiche salvavita. Abbiamo riscontrato con soddisfazione in questi neo laureati una forte spinta per creare modelli sanitari nuovi», ha concluso Verniani.