Anziani e compliance: dalle società scientifiche di geriatria le prime linee guida

Gli anziani presentano spesso una o più patologie croniche per le quali assumono diversi farmaci. Tuttavia, 1 su 4 è a rischio di reazioni avverse, mentre 1 su 10 li assume in modo inappropriato o per periodi troppo prolungati. Dal Congresso Nazionale di Gerontologia e Geriatria, le prime linee guida che hanno come obiettivo quello di “prescrivere meglio per prescrivere meno”

L’Italia si sta progressivamente trasformando in una silver economy, basti pensare che a oggi la popolazione è rappresentata da un numero sempre crescente di over 50, di cui buona parte over 65. Gli anziani sono spesso soggetti fragili, che presentano una o più patologie croniche e necessitano di terapie farmacologiche costanti. Stando ai dati più recenti, oltre il 75% degli over 60 presenta almeno due patologie croniche, percentuale che raggiunge il 100% negli over 80. Inoltre, secondo i dati OsMed, in Italia oltre il 30% degli anziani assume 10 o più farmaci (dato, questo, in costante crescita: nel 2018 interessava il 22% degli over 60, nel 2016 era appena l’11%).

A fronte di questo, tuttavia, 1 anziano su 4 presenta rischi di reazioni avverse ai medicinali, mentre 1 su 10 li assume in maniera inappropriata o troppo a lungo. Questo si traduce in un rischio per 2 milioni di anziani esposti a interazioni potenzialmente molto gravi con un aumento del rischio di ricovero e di mortalità, errori di assunzione e diminuzione dell’aderenza terapeutica.

Anziani e compliance, prime linee guida

A tal proposito, in occasione del 66° Congresso Nazionale della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg), sono state presentate le Linee Guida inter-societarie per la gestione della multi-morbilità e poli-farmacoterapia, sviluppate in collaborazione con la Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), la Società italiana di medicina interna (Simi), la Società italiana di geriatria ospedale e territorio (Sigot) la Società italiana di farmacologia (Sif) e la Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti medicina interna (Fadoi).

L’obiettivo primario di queste linee guida è migliorare la prescrizione per ridurre l’assunzione dei farmaci. In base a una revisione annuale delle cure, è emerso che una prescrizione più accurata potrebbe ridurre di almeno il 20% il rischio di eventi avversi, eliminando almeno un farmaco inappropriato o “doppione” e migliorando così la vita dei pazienti. Uno studio condotto su soggetti fragili ospiti di RSA, inoltre, ha rivelato che è possibile ridurre del 21% l’assunzione di farmaci psicotropi, benzodiazepine e antidepressivi.

Le nuove linee guida forniscono da una parte indicazioni chiare e semplici per ottimizzare le terapie e l’adeguatezza prescrittiva negli over 65, ma sottolineano al contempo le 6 regole d’oro che i pazienti devono seguire per evitare di incorrere in problemi. «La poli-terapia, ovvero l’assunzione di 5 o più farmaci, che nel nostro Paese riguarda il 75% degli over 60 o le terapie prolungate nel tempo senza indicazione, possono comportare pericoli e un grave spreco di risorse – ha chiarito Francesco Landi, presidente Sigg – Si stima che almeno 2 milioni di anziani sperimenti il rischio di eventi avversi gravi per colpa delle interazioni fra farmaci prescritti. Le numerose esperienze cliniche condotte negli ultimi anni confermano che è possibile ridurre il carico di farmaci eliminandone almeno uno, senza conseguenze sulla salute dei pazienti».