• Cocaina. Oltre al rischio di dipendenza e overdose, dati di letteratura evidenziano ripercussioni cardiovascolari, renali, polmonari e cerebrali. Ciononostante la cocaina e i suoi derivati restano piuttosto utilizzati fra gli adolescenti, assunti tramite sniffing o inalazione o fumate tramite pipe o “joint”, da sola o in combinazione ad altre sostanze. Ne hanno fatto uso nella vita circa 59mila studenti (2,3%), con percentuali più che doppie fra i ragazzi (M=3,1%; F=1,4%). All’incirca 35mila l’hanno assunta nel corso dell’anno precedente lo studio (1,4%), 20mila (0,8%) nell’ultimo mese (M=1,1%; F=0,4%), 6mila (0,2%) almeno 10volte negli ultimi 30 giorni. In generale la prevalenza dell’uso frequente è in calo, passata dal 2016 ad oggi dallo 0,7% allo 0,2%. Restano maggiori i consumi fra i ragazzi, con un rapporto di genere che va da 1,6 del 2006 a 2,4 nel 2012 e 2015 per raggiungere il 2,8 nel 2020.
  • Stimolanti: anfetamine, metanfetamine, ecstasy in pasticche o forma liquida (GHB, acido gammaidrossibutirico) “eccitano” il sistema nervoso favorendo maggiore vigilanza, contrastando stanchezza e/o altri deficit e bisogni, quali fame e sede. Dall’altro attivano inibizione, spigliatezza, amicalità. Sviluppano dipendenza, danni al sistema cardiovascolare, renale, cerebrale. Sono stati utilizzati da quasi 39mila studenti almeno una volta nella vita (1,5%; M=1,6%; F=1,4%), nell’anno da circa 19mila studenti (0,7%), 8mila nei 30 giorni precedenti la somministrazione del questionario (0,3%) con percentuali più elevate fra i ragazzi. Di questi 3mila ne hanno fatto un uso frequente, pari a 10 o più volte nell’ultimo mese (0,1%). I giovani, per il 62,7%, ritengono che il consumo sia pericoloso, ma tra gli utilizzatori la percezione del rischio quasi si dimezza (35%).
  • Allucinogeni: comprendono dietilamide dell’acido lisergoico (LSD), noto anche come Acido, e funghi allucinogeni. Causano alterazioni cognitive e percettive di diversa intensità e l’allucinazione vissuta durante il trip può trasformarsi in una esperienza terrificante e/o traumatizzante fino a potersi presentare anche senza l’assunzione di sostanze, ovvero sviluppando l’Hallucinogen-persisting perception disorder: un pericolo per la salute fisica e mentale dei ragazzi. Quasi 40mila gli utilizzatori delle sostanze almeno una volta nella vita con una prevalenza lievemente superiore fra i ragazzi (M=1,9%; F=1,2%), di cui 18mila (0,7%) nell’anno precedente il questionario e oltre 7mila nell’ultimo mese (0,3%). Inoltre, 4mila ragazzi (0,2%) ne hanno dichiarato un consumo frequente, superiore alle 10 volte (M=0,3%; F=0,1%). In relazione all’età, sono assunti soprattutto dai 16-17 che corrisponde anche nella gran parte dei casi all’iniziazione, sebbene oltre il 27% abbia fatto il primo uso non ancora 14enne vs il 25% di 15enni e il 18% alla maggiore età. Sono sostanze ritenute di difficile acceso dai ragazzi, con percentuali “conquistabili” pari al 2,8% in caso di LSD e ketamine e del 4% circa per i funghi allucinogeni. Tuttavia i tassi svettano rispettivamente a 63%, 48% e 61% fra chi ne fa uso, dichiarando di conoscere i luoghi dove potersele procurare (62%): spaccio (52%), mercato della strada (45%), a casa di amici (40%), concerti e rave (34%). Bassa la percezione del rischio tra i consumatori: gli allucinogeni sono ritenuti pericolosi nel 58% dei casi con un tonfo fino al 36% tra chi ne ha fatto uso nell’anno.
  • Oppiacei: Circa 25mila studenti li hanno utilizzati almeno una volta nel corso della vita; 13mila nell’anno (0,5%) e circa 7mila nel mese precedente la somministrazione del questionario (0,3%). Di questi 4mila studenti riferiscono un consumo frequente, 10 o più volte nel mese (0,2%). Sembrano conoscere anche i luoghi in cui reperirli agevolmente: spaccio, da amici, per strada, in casa, durante manifestazioni pubbliche, in internet, vicino scuola, in discoteca. Il 41% degli studenti che ne hanno fatto uso nell’anno li ha assunti non più di 2 volte e, circa una pari quota, almeno 10 volte, da 3 a 9 volte (17%). Il 10% ne ha fatto un uso esclusivo, ma sensibilmente superiori sono i poliutilizzatori (30%) che è ricorso anche a un’altra sostanza e/o ad altre due illegali (59%), soprattutto cannabis (75%), cocaina (55%), stimolanti (54%), allucinogeni (38%). Gli oppiacei sono stati consumati nel 51% dei casi prima dei 14 anni; per il 27% tra 15 e 16 anni e infine per il 21% con almeno 17 anni.