Nell’anno del centenario dalla scoperta dell’insulina, “Olimpiadi della salute 2.0” è il progetto vincitore dell’hackaton “Hack to the Future”. L’iniziativa volta a promuovere, attraverso una piattaforma digitale, l’adozione di comportamenti virtuosi e stili di vita sani atti ad arrestare la crescita costante del diabete
Stando ai dati più recenti, diffusi in occasione della Giornata Mondiale del Diabete 2020, questa patologia colpisce, solo nel nostro Paese, oltre 4 milioni di soggetti. I pazienti con diabete di tipo 1 sono circa 500mila, mentre coloro affetti da diabete di tipo 2 superano i 3 milioni e mezzo. A ciò si aggiunge che circa il 30% dei soggetti affetti da diabete di tipo 2 non sa di averlo, per un totale complessivo di oltre 5 milioni di connazionali.
L’iniziativa “Hack to the Future”
In occasione dei 100 anni dalla scoperta dell’insulina, l’hackaton “Hack to the Future”, promosso da Novo Nordisk in collaborazione con H-Farm, ha premiato il progetto “Olimpiadi della Salute 2.0”. L’obiettivo dell’iniziativa era quello di ideare progetti innovativi, che prevedessero un coinvolgimento multidisciplinare (di medici diabetologi, psicologi, ricercatori, rappresentanti delle associazioni dei pazienti) destinati a migliorare la qualità della vita dei pazienti diabetici, implementando l’aderenza terapeutica e sottolineando l’importanza di comportamenti virtuosi, con lo sguardo rivolto al futuro.
Il progetto vincitore
Il progetto vincitore dell’iniziativa, “Olimpiadi della Salute 2.0” è stato ideato da Fabrizia Citro, specializzanda in endocrinologia e malattie del metabolismo, Luca Giudice, specializzando in endocrinologia e malattie del metabolismo, Alessandra Mauri, psicologa psicoterapeuta, Sara Pozzati, Presidente dell’Associazione Diabete Ferrara e Riccardo Trentin, Presidente della Federazione Rete Sarda Diabete Ets-Odv.
Si tratta di un progetto che si rivolge agli adolescenti e alle loro famiglie, con l’obiettivo di fermare la curva di continua crescita della patologia.
Attraverso una piattaforma online, il progetto mira a incoraggiare stili di vita sani e comportamenti virtuosi, ad esempio con dinamiche di gioco e competizione tra studenti di classi diverse, e attraverso lo sport, con una partecipazione attiva anche delle famiglie.
Informare non basta
La convinzione degli ideatori dell’iniziativa, che vuole inserirsi all’interno dei progetti di educazione alimentare già presenti nelle scuole e promossi dal Ministero dell’istruzione nell’ambito dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, è che “informare non basta”. Le iniziative di comunicazione e informazione risultano infatti fallimentari se non riescono a mettere in pratica comportamenti sani e abitudini salutari.
«Oggi dobbiamo indagare come migliorare ulteriormente la terapia del diabete; 100 anni di storia dell’insulina sono 100 anni di insegnamento, dobbiamo collaborare e guardare avanti per poter offrire soluzioni sempre più personalizzate ed efficaci che puntino a migliorare la qualità di vita delle persone con diabete ha sottolineato Stefano Del Prato, Professore di Endocrinologia presso l’Università di Pisa.
«Il settore farmaceutico sta subendo una trasformazione in digitale nel quale il paziente e le sue esigenze sono poste al centro dell’evoluzione. L’assistenza sanitaria si sta adattando per sostenere le persone nella gestione delle malattie nel quotidiano; risulta però necessario progettare servizi sempre più personalizzati e accessibili a tutti» ha concluso Mauro Iannizzi, Principal di H-Farm.