DDL Lorenzin, adesso anche la ministra prende le distanze

Sembra non esserci pace per quello che gli addetti ai lavori chiamano DDL Lorenzin, documento che racchiude al suo interno molti aspetti, come d’altronde lascia presagire il titolo alla Lina Wertmüller: “Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali, nonché disposizioni per l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del ministero della Salute”.

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I dubbi della ministra Lorenzin

Adesso, dopo circa 4 anni di discussione, anche la ministra della Salute Beatrice Lorenzin prende le distanze da un provvedimento per il quale intravede “i presupposti per fare emendamenti migliorativi”. Il passo indietro è giunto nel corso del Consiglio Straordinario della FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini Medici Chirurghi e degli Odontoiatri). Consiglio che ha votato all’unanimità una mozione che boccia sonoramente il testo del provvedimento giunto ormai in Aula di Montecitorio per la discussione.

Il no della Federazione Ordini dei farmacisti

Ma c’è anche un’altra Federazione di professionisti, quella dei farmacisti, che per bocca del segretario Maurizio Pace ha emesso un giudizio altrettanto severo. Le critiche mosse riguardano “il testo del DDL Lorenzin licenziato dalla Commissione XII della Camera, in relazione all’articolo 3, [che] introduce elementi di novità che non vanno nella direzione di una riforma degli Ordini delle professioni sanitarie, ma sono di fatto un elemento di paralisi della loro attività, in contraddizione anche rispetto alle istanze di ricambio e di alternanza che pure vengono presentate a supporto di queste misure”. Duro anche il finale del comunicato stampa della Fofi:  “ci auguriamo  che i lavori dell’Aula introducano elementi correttivi su questi e altri aspetti contenuti nel Ddl, coniugando l’auspicato efficientamento con la salvaguardia dei principi alla base della vita degli Ordini. Altrimenti si sarebbe autorizzati a considerare questa che doveva essere una fase di modernizzazione un atto di ostilità della politica – e non sarebbe il primo – nei confronti dei corpi intermedi della società”.

E adesso?

Già in passato FarmaciaNews.it aveva avanzato alcune ipotesi, riguardo l’iter di approvazione del DDL, in occasione delle possibili modifiche normative a favore delle parafarmacie (tema che sembrerebbe scomparso dalle agende dei vari stakeholder a causa di eccessiva distanza tra le posizioni delle associazioni coinvolte). Sicuramente, dopo le prese di posizione della ministra e l’accelerazione sull’accordo della legge elettorale, scemano ulteriormente, se non definitivamente, le reali possibilità di approvazione del DDL.

Certo una considerazione  la si può fare fin d’ora su quelli che vengono indicati come “provvedimenti omnibus”. Almeno in ambito sanitario – vedi DDL Concorrenza – questo tipo di approccio per modificare le norme in vigore si è rivelato un fallimento. Speriamo che in futuro se ne tenga conto.

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