Ampliando la platea di soggetti con diabete che possono accedere ai dispositivi di monitoraggio del glucosio, la Lombardia punta a migliorare la gestione della patologia, migliorando al contempo la qualità di vita dei pazienti e promuovendo un risparmio di risorse per il sistema sanitario regionale.

Estensione dei dispositivi ai pazienti con diabete tipo 2

Sulla base dei nuovi criteri di eleggibilità regionali varati con la Delibera n. XII/1827, potranno essere erogati dal sistema sanitario regionale i sensori per il monitoraggio del glucosio non soltanto a pazienti con diabete di tipo 1 in terapia insulinica ma anche ai pazienti con diabete tipo 2 in terapia insulinica basale e – per la prima volta in Europa – ai pazienti diabetici di tipo 2 in terapia ipoglicemizzante orale per un periodo di tre mesi.

Questa decisione consentirà dunque ad una platea di oltre mezzo milione di pazienti residenti in regione, di poter accedere facilmente a questi innovativi sistemi di monitoraggio.

La disomogeneità italiana

Nonostante la crescente prevalenza di diabete nel nostro Paese, i criteri di accesso a questo tipo di dispositivi di monitoraggio sono piuttosto disomogenei. Con la nuova linea guida, la Regione Lombardia rende accessibili ad una platea più ampia questi sistemi di monitoraggio che, consentendo una migliore gestione della glicemia, avranno impatti positivi in termini di outcome clinici.

«Il diabete è una delle prime malattie croniche del nostro paese. La tecnologia ci permette di migliorare la vita del paziente e di ridurre la spesa sanitaria regionale. Innoviamo verso il futuro con investimenti mirati», ha commentato Emanuele Monti, Presidente della Commissione IX – Sostenibilità sociale, casa e famiglia della Regione Lombardia. «Dove la tecnologia lo permette bisogna semplificare la vita dei pazienti. Tutte le scelte che vanno verso una migliore aderenza, verso un migliore controllo, telemonitoraggio e attenzione al paziente offrono ai professionisti sanitari gli strumenti operativi per creare un collegamento Ospedale-Territorio. La Lombardia deve essere un esempio per le altre Regioni in questo senso».

I vantaggi offerti da questi dispositivi

L’accesso a questi strumenti innovativi risulta tangibile per i pazienti: grazie all’applicazione di un sensore che si applica sulla parte posteriore del braccio, gli stessi potranno controllare costantemente la propria glicemia dallo smartphone, scaricando un’app gratuita, senza avere più necessità di pungersi il dito più volte al giorno.

«I dispositivi per il monitoraggio continuo della glicemia rappresentano un’importante innovazione per la gestione del paziente affetto da diabete mellito di tipo 1 e di tipo 2», ha sottolineato Federico Bertuzzi, Direttore Struttura complessa diabetologia – Ospedale Niguarda, Milano. «Le evidenze scientifiche dimostrano che l’uso di tali dispositivi aiuta il paziente nella gestione della terapia, migliora il compenso glicemico, riduce le ipoglicemie e migliora la qualità della vita del paziente. È atteso anche un effetto sulla riduzione delle complicanze croniche. La prospettiva è che queste tecnologie siano sempre più diffuse tra i pazienti». 

Lo studio osservazionale condotto da Niguarda e Ospedale di Brescia

Bertuzzi è stato coautore di uno studio osservazionale condotto dal Niguarda con l’Ospedale di Brescia su soggetti con diabete tipo 2 che utilizzavano il sensore per il monitoraggio del glucosio, che ha messo in luce che il monitoraggio con sensori migliora il controllo glicemico indipendentemente dalle modifiche terapeutiche.