Presentati i dati del DiaDay 2019: il 63% dei pazienti affetti da diabete non segue la terapia prescritta. Di questi, il 25% non la segue affatto, mente il 38% lo fa in modo assai discontinuo
Il 63% dei pazienti affetti da diabete non segue la terapia prescritta. Di questi, il 25% non la segue affatto, mente il 38% lo fa in modo assai discontinuo. Ancora più grave il fatto che, a dispetto di quanto si potesse immaginare, i diabetici di tipo 1 hanno percentuali di aderenza terapeutica molto basse – a seguire correttamente la terapia solo il 33% dei pazienti, con un 29% di aderenza bassa e 38% di aderenza media – addirittura inferiori a quelle dei pazienti con diabete alimentare (sono il 37% gli aderenti alla terapia nel caso di diabete di tipo 2).
Il commento di Federfarma sui dati del DiaDay 2019
Sono dati preoccupanti quelli che emergono dal monitoraggio dell’aderenza terapeutica effettuato in oltre 5.500 farmacie, su 16.700 pazienti diabetici (3.267 con diabete di tipo 1, 12.343 di tipo 2) nella settimana dall’11 al 16 novembre, in occasione del DiaDay 2019.
“La mancata aderenza alle terapie ha effetti gravissimi, sia da un punto di vista epidemiologico, sia in termini di risorse. Dopo due anni di DiaDay focalizzato sullo screening e sulla diagnosi precoce – ogni anno abbiamo sottoposto a screening gratuito circa 150mila cittadini, individuando ogni anno circa 5mila diabetici che non erano a conoscenza della loro patologia e 15-20mila soggetti affetti da una forma di pre-diabete, situazione che, se seguita accuratamente può evitare di tradursi in patologia, con enormi risparmi per il sistema sanitario nazionale – quest’anno ci siamo concentrati sulla aderenza alle terapie, comprendendo che essa rappresenta un nodo cruciale per evitare aggravamenti, ricoveri e costi sanitari prevenibili”, ha dichiarato Marco Cossolo, Presidente di Federfarma.
“Si tratta di dati allarmanti”, ha affermato con preoccupazione Vittorio Contarina, Vice Presidente di Federfarma: “Una così bassa aderenza, soprattutto per i pazienti affetti da diabete di tipo 1, una malattia silente multiorgano, comporta conseguenze gravissime per la salute, mettendone a rischio la vita stessa, oltre ad avere costi enormi per il Servizio sanitario nazionale. Il fatto di esserci focalizzati quest’anno sull’aderenza alla terapia vuol dire accompagnare il paziente nel suo percorso di cura, perfettamente in linea con l’evoluzione in atto della farmacia nella direzione di presidio di prossimità all’interno del Ssn. In questa partita le farmacie devono contribuire a fare cultura, anche in modo ‘duro’, per migliorare la salute dei cittadini e consentire un risparmio enorme in termini di risorse”.
“Per il terzo anno consecutivo Federfarma ci consegna dati importanti su cui riflettere, offrendoci una fotografia puntuale e spunti importanti per migliorare le performance del paziente diabetico sia in termini di stili di vita sia rispetto all’aderenza alle terapie. Del resto, si vive più a lungo e si nasce meno e, stante l’incremento di 2 miliardi di euro del fondo sanitario nazionale con questa manovra, le risorse non bastano mai. Una nuova governance sanitaria deve puntare a contrastare inefficienze e sprechi attraverso diagnosi precoci, stili di vita sani e aderenza alle terapie”, è stato il commento del Senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri.
La non aderenza alla terapia produce effettivamente costi spaventosi, basti pensare che un diabetico costa annualmente al sistema sanitario nazionale circa mille euro, un paziente diabetico con una complicanza 1.800 euro, con due complicanze ben 3.600 euro.
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