L’ambito ortopedico-traumatologico di frequente vede il ricorso alle terapie omeopatiche. Mentre il campo traumatologico richiede consulenze estemporanee, in quanto legato a infortuni improvvisi, quello ortopedico è più legato a condizioni cronico-degenerative di lunga data, frequentemente dominate da quadri artrosici.

Si pensa spesso al rimedio Arnica in caso di traumi contusivi o distorsivi, ma non sempre la prescrizione appare appropriata: gli elementi diagnostici fondamentali per i quali è efficace sono da considerarsi le presenze di lividi, ematomi consistenti e sensazione di “ammaccatura”, come se il soggetto fosse stato percosso.

Esistono poi rimedi per traumi d’organo, come, ad esempio, Hamamelis in caso di traumi nasali accompagnati spesso da epistassi. Hypericum dà sollievo in caso di traumi vertebrali, come in occasione dei “colpi di frusta” cervicali o ai traumi distorsivi lombari. Natrium sulphuricum può essere impiegato in caso di traumi cranici e dei loro conseguenti postumi, come la cefalea post traumatica.

I traumi connettivali, tendinei e del periostio che si accompagnano a rigidità e costringono alla immobilità possono beneficiare di Ruta graveolens. In omeopatia vanno anche considerati i sintomi psichici collegati ai traumi, quali ansia e paura, che andranno trattati con i rimedi corrispondenti.

Con il termine di artrosi intendiamo un’artropatia cronica ed evolutiva caratterizzata da alterazioni regressive delle cartilagini articolari, comportando dolore, limitazione funzionale dell’area colpita e atteggiamenti posturali viziosi. La raccolta omeopatica dei sintomi dominanti non potrà prescindere dall’orario in cui si esprimono con la massima intensità (al risveglio, dopo sforzi particolari o durante le ore notturne), i miglioramenti o peggioramenti (con movimento o stando fermi, con applicazione di caldo o freddo) e i sintomi di accompagnamento a carico di altri apparati.

Aurum metallicum, ad esempio, è efficace in caso di dolori prevalentemente notturni, con miglioramento uscendo all’aria aperta. Bryonia è rimedio per dolori articolari legati al movimento e che migliorano con applicazioni di calore e giacendo sul lato dolente. Rhus toxicodendron, al contrario, è indicato per artralgie che migliorano con il movimento e con applicazioni fredde, mentre peggiorano stando a riposo. Si tratta di medicamenti impiegabili in caso di dolori vertebrali (lombalgie, sciatalgie) che rappresentano le problematiche artrosiche più frequenti, unitamente alla coxartrosi e alla gonartrosi.

Altre affezioni ortopediche coinvolgono in particolar modo le strutture muscolari e tendinee, quali, ad esempio, la periartrite scapolo-omerale e la fascite plantare. Le periartriti della spalla destra potranno beneficiare del rimedio Chelidonium, specie se il dolore è esteso alla scapola e si accompagna a rigidità del collo, con sensazione di freddo alla punta delle dita della mano, mentre se si manifesta alla spalla sinistra il rimedio utile sarà Ledum palustre, ma in tal caso il miglioramento si presenterà con le applicazioni fredde o, addirittura, utilizzando ghiaccio. Per le fasciti plantari non va dimenticato Causticum, utile anche nella sindrome delle “gambe senza riposo” notturna.