L’attuale sistema di assistenza sanitaria si trova ad un bivio. Da una parte appare caratterizzato da disuguaglianze strutturali e criticità imputabili agli attuali e complessi scenari geo-politici – come inflazione e crisi energetica – alle quali si è aggiunta, per effetto dell’emergenza pandemica, una maggiore consapevolezza circa l’inadeguatezza del modello ospedale-centrico; dall’altra emerge sempre più come necessario un cambio di strategia, incentrata sulla prossimità e la riorganizzazione dell’assistenza territoriale, anche grazie alle risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR.

La farmacia esempio virtuoso di integrazione 

In questo contesto, ha ribadito il Segretario Nazionale Federfarma, Roberto Tobia, intervenendo all’evento promosso da Assosalute – Associazione Nazionale Farmaci di Automedicazione, “SSN al bivio: pubblico o privato?” che la farmacia rappresenta un esempio virtuoso di integrazione tra pubblico e privato nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.

Uno strumento per superare le diseguaglianze

Il Segretario Nazionale Federfarma ha chiarito nel corso dell’incontro che «le farmacie operano con le stesse regole e forniscono gli stessi servizi ai cittadini su tutto il territorio nazionale, siano esse private o pubbliche”. Proprio per questa ragione “sono anche uno strumento per superare le diseguaglianze, essendo presenti dalla grande città al piccolo centro rurale, montano o insulare».

Riorganizzazione territoriale

Tutte queste ragioni fanno sì che la farmacia assuma un ruolo cruciale all’interno di un processo di riorganizzazione della sanità in chiave territoriale.

«Poter contare su presidi capillari è essenziale per costruire un sistema di assistenza basato sulla prossimità, con funzioni di demoltiplicatore rispetto alla richiesta di prestazioni nei confronti di case di comunità e ospedali. La fornitura di servizi volti al monitoraggio dei pazienti cronici e alla prevenzione, anche attraverso prestazioni di telemedicina, si integra perfettamente nel nuovo modello di assistenza sanitaria territoriale in corso di attuazione. Si tratta di un modello che funziona, in quanto garantisce un punto di equilibrio tra pubblico e privato, finalizzato al miglioramento del livello di tutela della salute della collettività».