Nel campo farmaceutico, il potenziale offerto dall’intelligenza artificiale (IA) sta risolvendo problemi che si avvicinano ai limiti delle capacità umane, come l’analisi istantanea di enormi set di dati, aprendo la strada alla scoperta di farmaci più efficienti, migliorando il processo decisionale clinico, la gestione dei farmaci e il monitoraggio dei pazienti.

Sta emergendo un quadro del percorso di cura del paziente in cui l’intelligenza artificiale gioca un ruolo in ogni fase di tale percorso, dalla scoperta del farmaco alla diagnostica, fino al trattamento.

Al servizio della salute

Il potenziale dell’IA di sostituire le linee guida esistenti per la cura dei pazienti, ovvero di offrire, sulla base dell’anamnesi, soluzioni più appropriate di quanto potrebbe fare un medico, sottolinea la promessa della tecnologia per la salute della popolazione.

In alcuni casi, è già presente questa capacità dell’intelligenza artificiale di “intervenire” nel corso terapeutico raccomandato da un medico o da un farmacista. Che sia sviluppata per operare in modo autonomo e continuo o fianco a fianco con un medico, l’IA ha il potenziale per migliorare il percorso di cura.

Sviluppo e produzione di medicinali più efficaci

L’intelligenza artificiale avrà un ruolo cruciale nella progettazione di nuovi farmaci. Senza entrare nel dettaglio tecnico, la modellazione predittiva basata sull’intelligenza artificiale può identificare in un clic quale parte dell’organismo sarà bersaglio di un farmaco e come tale aiuterà con una determinata malattia. In questo modo, l’intelligenza artificiale può accelerare il processo di scoperta e sviluppo dei farmaci.

Nella fase di sperimentazione, quando nuovi farmaci vengono testati sulle persone, l’intelligenza artificiale può svolgere un ruolo basilare nell’identificazione dei rischi per la salute. Gli studi sono generalmente suddivisi in quattro fasi, ciascuna delle quali è caratterizzata dalla somministrazione del farmaco a una popolazione di studio sempre più ampia. Con l’IA, non solo si possono accelerare le fasi 1 e 2, prevedendo ciò che si potrebbe sperimentare in gruppi di pazienti più piccoli, ma è possibile applicarla anche alle fasi successive, in cui la tecnologia può semplificare la randomizzazione, offrendo approfondimenti predittivi su come il farmaco verrà assorbito e metabolizzato, insieme a eventuali indicatori di tossicità.

Risultati migliori anche nel presidio

I modelli di intelligenza artificiale possono prevedere il traffico dei clienti in farmacia e gli orari di punta del servizio e persino analizzare lo storico dei pazienti per individuare quando ritireranno i loro farmaci. Il risultato è un risparmio di tempo (e meno stress) per tutti: il paziente entra ed esce dalla farmacia più velocemente e il farmacista può sincronizzare più accuratamente l’inventario.

L’intelligenza artificiale può rivelarsi utile anche in un altro punto cruciale dell’esperienza della farmacia: identificare quali pazienti trarranno maggiori benefici da una consultazione di persona con un farmacista al momento del ritiro del farmaco. L’IA potrebbe anche segnalare ai farmacisti se l’uso di una nuova prescrizione può essere pericoloso qualora fosse combinato con la terapia farmacologica in atto o con le condizioni cliniche del paziente, in base ai suoi dati disponibili.