Per i più piccoli, l’orecchio rappresenta un vero e proprio “punto debole”: circa l’80%, nei primi tre anni di vita, infatti, tende a soffrire di otite, con frequenti ricadute. Per quanto possa sembrare banale, la causa del problema è di solito il raffreddore, accompagnato da un ristagno di catarro a livello della faringe, ponte di collegamento tra le vie respiratorie e l’apparato digerente, che può facilmente raggiungere l’orecchio medio e premere sulla membrana timpanica, provocando un dolore improvviso e lancinante.
Ridurre la frequenza
Anche nel caso dell’otite, la prevenzione rappresenta la chiave di volta di un ipotetico trattamento naturale che deve mirare, in primis, al sostegno delle difese immunitarie che, nei bambini al di sotto dei cinque anni, non sono ancora ben sviluppate. A tale scopo, la pianta più studiata è sicuramente l’Echinacea. Asteracea per lo più perenne, l’Echinacea si declina in diverse varietà, ma sono considerate “officinali” esclusivamente l’Echinacea pallida, purpurea e angustifolia. Le proprietà farmacologiche sono state correlate a diverse frazioni del fitocomplesso (alchilamidi, deviati dell’acido caffeico e polisaccaridi): indicata come coadiuvante e nella profilassi delle infezioni delle alte vie respiratorie, grazie al suo fitocomplesso, l’Echinacea induce un aumento della fagocitosi, del numero totale dei leucociti, stimola la differenziazione dei granulociti immaturi in granulociti maturi, aumenta il numero e l’attività dei macrofagi e stimola la produzione di numerose citochine.
L’intervento immunomodulante dell’Echinacea consente di limitare gli episodi di raffreddamento e le eventuali recidive che coinvolgono l’orecchio. Da non sottovalutare, però, anche in fase acuta, la sua efficacia antinfiammatoria. Andrebbe consigliata l’assunzione all’inizio dell’autunno, alternando almeno due cicli di trattamento da 30 giorni a 15 giorni di “intervallo”, procedendo poi con somministrazioni mensili di 15 giorni per circa tre mesi.
La propoli
Tra gli studi condotti in età pediatrica, particolarmente interessanti quelli che prendono in considerazione l’associazione dell’Echinacea alla Propoli e alla vitamina C: l’uso sinergico consente di ottenere, infatti, ottimi risultati riducendo i giorni di assunzione dell’antinfiammatorio di sintesi, ove indicato, riducendo la necessità di ricorrere a un trattamento antibiotico.
La Propoli è un insieme di resine e gomme, raccolte dalle api sulle gemme apicali e sui tronchi di alcune piante, poi lavorate con enzimi delle ghiandole salivari e la cera. Tra i principi attivi più significativi, oltre ai flavonoidi (pinocembrina e galangina), sono i derivati fenolici e i loro esteri. Gli studi farmacologici confermano le potenzialità della Propoli anche in qualità di antiossidante, antivirale e antibatterico. A fronte di un’estrema tollerabilità e sicurezza d’uso, garantisce la gestione dell’infiammazione in fase acuta, fornendo sollievo ai sintomi, ma al tempo stesso risulta efficace nel sostenere la funzionalità del sistema immunitario per prevenire ricadute della patologia.
Intervenire sull’infiammazione
Il macerato glicerico di Ribes (Ribes nigrum) può rappresentare un altro tassello importante nell’approccio alla sintomatologia e all’infiammazione. Il Ribes favorirebbe la produzione di cortisolo, il cui ruolo si rivela fondamentale nelle allergie e nei fenomeni infiammatori generali e localizzati che possono colpire l’apparato respiratorio ma anche quello cutaneo e osteoarticolare. Concorrono alla sua efficacia antinfiammatoria anche i flavonoidi presenti. La somministrazione può essere uni/ die in caso preventivo oppure essere ripetuta due volte al dì lontano dai pasti in poca acqua, al mattino e nel primo pomeriggio.
Otite e xilitolo
Un gruppo di ricerca finlandese ha evidenziato il possibile ruolo dello xilitolo nella prevenzione dell’otite media acuta. È stata evidenziata la capacità di questo zucchero di inibire la crescita di alcuni patogeni quali lo Streptococcus mutans (carie dentaria) e lo Streptococcus pneumoniae. Masticare per almeno 5 minuti dopo ogni pasto chewing-gum allo xilitolo per almeno due mesi, potrebbe ridurre del 40% la ricorrenza dell’otite e del 36% l’esigenza di ricorrere ad antibiotici per il trattamento. Gli stessi effetti, da quanto emerso da un successivo lavoro di ricerca, sono ottenibili somministrandolo sotto forma di sciroppo.