Il microbioma oculare, un’area di ricerca da tenere sotto osservazione

Il microbioma oculare è un’area di ricerca emergente, da cui ci si aspettano nuovi approcci terapeutici per il trattamento e la prevenzione di malattie e condizioni oculari. Se ne è parlato al Sesto Congresso su Nutraceutica e Occhio, tenutosi a Roma il 18 ottobre

Anche gli occhi hanno un microbioma, che può avere degli effetti sulla loro salute e sulla capacità visiva e che, proprio per questo, è un’area di ricerca emergente, dalla quale ci si aspettano nuovi approcci terapeutici per il trattamento e la prevenzione di malattie e condizioni oculari. Di questo si è parlato al 6° Congresso su Nutraceutica e Occhio, svoltosi a Roma il 18 ottobre con il patrocinio dell’Università Sapienza di Roma e della Società Italiana Nutraceutica.  Al Congresso sono state trattate le principali tematiche legate all’alimentazione, all’ integrazione alimentare e alle più diffuse applicazioni cliniche dei prodotti nutraceutici nelle patologie oftalmiche.

microbioma oculare

Microbioma oculare

Uno studio pubblicato di recente sulla rivista ‘The Ocular Surface’  (Biogeography of the human ocular microbiota. Jerome Ozkan et al) ha confermato che nell’occhio umano coesistono numerosi microhabitat batterici, la cui composizione riflette i livelli di esposizione all’ambiente esterno.

Il genere più rappresentato sulla superficie oculare è il Corynebacterium, seguito da Staphylococcus, Streptococcus, Acinetobacter e Pseudomonas. Con una elevata diversità: sarebbero infatti 221 specie in media per soggetto.

Ma qual è il ruolo del microbiota della superficie oculare? “L’equilibrio del microbioma è importante non solo per il benessere intestinale ma anche per quello dell’apparato visivo e, quando quest’equilibrio si rompe, il microbioma può entrare in gioco nell’insorgenza di alcune patologie infiammatorie dell’occhio”, spiega Gianluca Scuderi, professore associato del Dipartimento di Neuroscienze, Salute Mentale e Organi Di Senso-Nesmos della Sapienza Università di Roma e responsabile dell’Unità operativa di oculistica dell’Ospedale Sant’Andrea

Microbioma e glaucoma

Il microbioma è collegato anche al glaucoma. A fare da filo conduttore è la presenza di uno stato infiammatorio che colpisce sia l’intestino che la superficie oculare. Nella sua forma acuta, infatti, il glaucoma viene oggi considerata una malattia infiammatoria. Non solo: oggi è ormai accertato che il glaucoma va pensato come una malattia neurodegenerativa, ossia una malattia nella quale neuroni localizzati in sedi diverse iniziano a invecchiare precocemente, morendo progressivamente. Come precisa Piero Barbanti, Professore di Neurologia presso l’Università San Raffaele di Roma: “Nella malattia di Alzheimer il processo inizia nell’ippocampo, nella malattia di Parkinson nella cosiddetta substantia nigra, nella Sla nei neuroni motori della corteccia cerebrale e del midollo spinale e,  nel glaucoma, nelle cellule gangliari della retina”.

Microbioma, stress ossidativo e nutraceutici

Lo stress ossidativo può essere contrastato anche attraverso i nutraceutici, sostanze alimentari che si trovano in natura e che sono presenti nell’alimentazione di tutti i giorni, ma concentrati in capsule o pillole per incrementarne i benefici in maniera esponenziale. “In oculistica gli alimenti nutraceutici trovano oggi un impiego sempre più diffuso sia nella prevenzione che nel trattamento, di diverse patologie oculari, tra cui la degenerazione maculare senile e il glaucoma”, continua Scuderi.

microbioma nutraceutici

In particolare il Coenzima Q10 ha mostrato una sua funzione protettiva. Si tratta di una molecola che viene prodotta anche dal nostro organismo ma purtroppo i livelli di Coenzima Q10 nella retina umana si riducono del 40% con l’età.

“Da studi condotti su modelli animali per patologie neurodegenerative, il Coenzima Q10 ha mostrato proprietà benefiche ed effetti protettivi molto promettenti in trial clinici riguardanti: Morbo di Parkinson, Corea di Huntington, Atassia di Friedreich e anche nel glaucoma”, spiega Barbanti.