Il report della Fip sulla sostenibilità riassume quanto emerso da una tavola rotonda di esperti sul tema tenutasi lo scorso 21 febbraio. Ai farmacisti viene riconosciuto un ruolo importante per quanto attiene alla sostenibilità ambientale, che deve essere favorita e sostenuta dall’uso delle tecnologie, da strategie di misurazione degli outcome e da una formazione continua dei professionisti

Il ruolo dei farmacisti rispetto all’ambiente è duplice: da una parte contribuiscono nella loro pratica quotidiana alla sostenibilità ambientale, mentre dall’altra si occupano di pazienti colpiti da patologie determinate da fattori ambientali, come l’inquinamento.

È quanto emerge dal report Sustainability in health care: the role of the pharmacist and pharmacy practice” pubblicato dalla Fip (International pharmaceutical federation). Il report riassume quanto emerso nel corso di una round table di esperti riunitisi sul tema lo scorso 21 febbraio.

«I farmacisti sono fondamentali nella gestione delle cure respiratorie e nella promozione di cambiamenti pratici tra i pazienti delle loro comunità. Possono migliorare i risultati di salute dei pazienti consentendo diagnosi tempestive attraverso meccanismi di screening precoce, ottimizzando la scelta dei farmaci e fornendo istruzione e consulenza ai pazienti. Possono anche sostenere in modo proattivo i pazienti nell’adozione di misure preventive contro l’inquinamento atmosferico, in modo che possano respirare meglio» si legge nel documento.

La tavola rotonda ha cercato di:

  • identificare e mappare programmi educativi e processi di valutazione per sostenere la forza lavoro in farmacia;
  • comprendere e dare priorità alle strategie che le farmacie possono adottare per favorire la sostenibilità sociale, ambientale ed economica;
  • identificare le opportunità per la farmacia di sostenere e contribuire allo sviluppo e all’avanzamento delle politiche sull’inquinamento atmosferico e sulla salute.

I farmacisti, figure di riferimento per i cittadini e non solo

L’importante ruolo dei farmacisti per la sostenibilità è un tema cruciale emerso dalla tavola rotonda, che ha evidenziato la necessità che i farmacisti assumano un ruolo proattivo nella promozione della sostenibilità. Come professionisti di fiducia per i cittadini, possono svolgere un ruolo nell’educare il pubblico e gli altri operatori sanitari alle pratiche sostenibili.

Promuovere una formazione continua

Un secondo tema importante emerso dalla tavola rotonda è quello relativo alla necessità di una formazione continua dei farmacisti. Poiché il panorama sanitario continua a evolversi e l’impatto dell’inquinamento atmosferico e della sostenibilità diventano sempre più rilevanti, è fondamentale che i farmacisti si mantengano aggiornati sugli ultimi sviluppi e sulle migliori pratiche in materia di sostenibilità, cambiamenti climatici e altre aree correlate. Programmi di istruzione e formazione continua possono contribuire a garantire che i farmacisti siano dotati delle conoscenze e delle competenze necessarie per fornire cure di alta qualità, riducendo al minimo l’impatto ambientale della loro attività.

Un aspetto importante in tal senso è relativo al corretto smaltimento dei farmaci, un aspetto non noto a tutti i professionisti di settore. «Attraverso l’istruzione e la formazione continua, i farmacisti possono essere resi edotti sui modi adeguati per smaltire i medicinali e su come questo aspetto vada a impattare sulle emissioni di carbonio» si legge nel report.

Misurare la sostenibilità e implementare le tecnologie

Altri due aspetti considerati cruciali dai partecipanti alla tavola rotonda sono stati l’esigenza di monitorare e misurare i progressi in termini di sostenibilità ambientale. «La misurazione dell’impatto è un aspetto cruciale di qualsiasi progetto o iniziativa perché consente di valutare sistematicamente se i risultati previsti sono stati raggiunti o meno” recita ancora il rapporto FIP. Infine, largo spazio alle tecnologie, il cui ricorso risulta comunque favorevole anche per aspetti legati all’ambiente.