La telemedicina rappresenta un’innovazione “rivoluzionaria” per il nostro sistema sanitario nazionale che permetterà di snellire liste di attesa, risparmiare risorse e poter curare al meglio, e a distanza, un numero crescente di soggetti. L’obiettivo, entro il 2025, è quello di poter arrivare a curare in remoto un milione di connazionali.
«L’investimento in telemedicina in Italia è straordinario e permetterà al sistema sanitario di fare un grande passo in avanti» ha sostenuto il Direttore Generale dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali – Agenas, Domenico Mantoan, in occasione di un evento ospitato a Bari nel mese di dicembre, dal titolo “Un nuovo impegno per la salute”. «Nel corso del 2023, grazie all’impulso che hanno dato il Ministro Schillaci e il Sottosegretario Gemmato, abbiamo lavorato per costruire la piattaforma nazionale di telemedicina, che ci è stata consegnata da qualche giorno», ha quindi proseguito.
Dalla singola prestazione alla presa in carico delle cronicità
L’ingresso ‘a regime’ della telemedicina in forma strutturata grazie all’introduzione della piattaforma nazionale consentirà il passaggio dalla singola prestazione alla presa in carico della cronicità. La telemedicina «è l’esaltazione della cura portata a casa», sottolinea Mantoan.
Il teleconsulto, un altro importante strumento
L’altro grande strumento è il teleconsulto, «grazie al quale i medici potranno consultarsi fra di loro, così come gli infermieri potranno mettersi in contatto con la famiglia del malato», specifica il il Direttore Generale di Agenas.
Migliorare la salute e ottimizzare risorse
Il DG Agenas ha, infine, ricordato che l’obiettivo principale è sempre quello di «curare la gente per farla stare meglio».
Il risparmio che deriverà dall’introduzione di questi strumenti è una conseguenza che consentirà, tra l’altro, di ridurre nel tempo gli accessi in pronto soccorso e di fare prevenzione con gli anziani.