Legge di bilancio: le perplessità di Federfarma e Sunifar

Il presidente di Federfarma Marco Cossolo e il Presidente Sunifar Gianni Petrosillo hanno manifestato il proprio disappunto sull’ultima versione della legge di bilancio, soprattutto per la rideterminazione del tetto per la spesa farmaceutica convenzionata al 7%, rispetto all’attuale 7,96%

Perplessità e disappunto da parte di Federfarma e Sunifar per la recente Legge di bilancio.

Federfarma manifesta la propria contrarietà per le disposizioni finanziarie che rideterminerebbero il tetto per la spesa farmaceutica convenzionata al 7%, rispetto all’attuale 7,96%, senza alcuna misura di bilanciamento economico a sostegno della precaria situazione finanziaria in cui versano le farmacie italiane.

Appare sorprendente – precisa il presidente di FederfarmaMarco Cossolo – che, a fronte delle progressive riduzioni delle risorse provenienti proprio dalle attività inerenti l’erogazione dei farmaci in regime di SSN (che per il 2020 registrano un ulteriore importante decremento) e che minano ulteriormente le condizioni di precario equilibrio finanziario delle farmacie, non sia stata neanche presa in considerazione l’ormai indifferibile esigenza di varare un nuovo modello di remunerazione, peraltro previsto per legge dal 2012: unica condizione per garantire le condizioni minime di sostenibilità economica delle farmacie stesse. A nulla, evidentemente, è valso l’impegno che le farmacie hanno profuso – e continuano ad assicurare con professionalità e dedizione unanimemente riconosciute – per fronteggiare la pandemia in atto”.
A nulla vale – continua Cossolo – considerare le farmacie come baluardo del Servizio sanitario nazionale, come presidio di prima assistenza alla popolazione (prova ne siano i più recenti servizi assicurati per lo screening della cittadinanza o il progetto di supporto nella campagna vaccinale anti-Covid) se poi viene negata ogni forma di sussistenza finanziaria”.

È necessario evidenziare, una volta per tutte – conclude il presidente Federfarma – che senza una vera riforma della remunerazione non solo verrà meno la possibilità di investire per l’erogazione di servizi a favore dei cittadini, ma vengono, ora, a crearsi le condizioni per esporre al rischio di  fallimento le farmacie: il tasso di indebitamento verso le banche e i fornitori non è più sostenibile e un grande numero di farmacie è ormai in crisi irreversibile, alcune di esse sono già avviate a procedure concorsuali e altre a pratiche di concordato concluse. Ancor più grave è immaginare che le attuali condizioni economiche, già precarie, peggioreranno significativamente in base ai dati della spesa farmaceutica per il 2020, esponendo le farmacie a fallimenti certi e alla indiscriminata cessione verso le offerte del capitale: non è questa la farmacia che tutte le Istituzioni hanno lodato, non è questa la farmacia che il Ministro della salute indica come modello razionale, evoluto e vicino al cittadino, non è questa la farmacia di Federfarma”.

Gianni Petrosillo, Presidente Sunifar, fa eco alle perplessità del presidente Cossolo, soprattutto per quanto riguarda le farmacie rurali, che trarrebbero il maggiore svantaggio dalla riduzione del tetto della spesa farmaceutica convenzionata dal 7,96% al 7%: “Nel 2020 lo scostamento sulla convenzionata è di 1,3 miliardi e si potrebbe arrivare nel 2021 a 650 milioni con un tetto del 7%. Quanto è invece da rilevare è che vengono date risorse all’industria in termini di minor pay back e quindi, di fatto, un incoraggiamento alla distribuzione diretta con tutte le conseguenze in termini di spesa farmaceutica complessiva. Senza peraltro dare le risorse attese all’assistenza sul territorio“, ha affermato Petrosillo, proseguendo poi sul tema della nuova remunerazione: “In assenza di una riforma della remunerazione molte farmacie rurali si troverebbero in serie difficoltà economiche e sarebbero a rischio chiusura. Ma la vera domanda è: cosa comporterebbe questo per i cittadini che risiedono nelle zone più disagiate?”.

Le farmacie rurali, se così sarà, saranno pertanto quelle in difficoltà nel sostenere gli investimenti per svolgere nuovi servizi e per rinnovare i ruoli della farmacia, come lo stesso ministro della Salute ci sta chiedendo e come stiamo dimostrando di fare in questi mesi. Ma siamo fermamente convinti che la strada sia quella della nuova remunerazione e di nuovi ruoli e per questi continueremo a lavorare come fatto fino ad ora” ha concluso il Presidente Sunifar.