Nuovi studi sulla risposta immunitaria della pelle

La scoperta delle cellule di Langherans risale al 1886 a cura di Paul Langherans. Recenti studi dimostrano come stress ambientali, come l’irradiazione solare, l’ambiente, la secchezza, l’inquinamento e lo stress psicologico, inibiscono l’attività di questi recettori diminuendo la funzione protettiva delle cellule. Alcuni ricercatori della Scuola di Medicina dell’Università di Yale hanno scoperto che le cellule di Langerhans nella pelle, che finora si riteneva avvertissero il sistema immunitario della presenza di patogeni, smorzano invece la reazione della pelle alle infezioni e all’infiammazione. La scoperta potrebbe consentire di comprendere meglio i meccanismi alla base di molti disturbi della pelle, come la psoriasi, il lupus e alcuni tipi di tumore. Lo studio è stato pubblicato sul numero del 15 dicembre della rivista “Immunity”. Le cellule dendritiche si trovano ovunque nel corpo e sono estremamente efficienti nell’avvisare il sistema immunitario della presenza di patogeni e di altri materiali estranei. Le cellule di Langerhans sono cellule dendritiche situate nella pelle, ovvero in un’importante barriera per le infezioni, e generalmente si riteneva che servissero soltanto a dare l’allarme al sistema immunitario. Daniel H. Kaplan, Mark J. Shlomchik e colleghi hanno usato tecniche transgeniche per sviluppare un modello di topo privo di cellule di Langerhans nella pelle. Stimolando l’epidermide degli animali per creare un’ipersensibilità simile alla reazione all’edera velenosa, i ricercatori si attendevano che i topi privi di cellule di Langerhans presentassero una risposta immunitaria ridotta. Invece, anziché un calo della risposta immunitaria, ne hanno osservato un incremento significativo e riproducibile. “Le cellule di Langerhans – conclude Kaplan – non sono necessarie per generare la risposta immunitaria nella pelle, ma la possono regolare e smorzare quando non è necessaria”.