Gli omega-3 sono essenziali per il benessere complessivo del corpo, influendo positivamente sulla salute del cuore, delle ossa e del cervello. In questa trattazione, ci concentreremo in particolare sui benefici che gli omega-3 apportano al sistema nervoso.

Inoltre, è importante sottolineare che, in alcune situazioni, può essere vantaggioso o addirittura necessario integrare la dieta con specifici integratori a base di omega-3. Tuttavia, è fondamentale garantire che tali integratori soddisfino rigorosi standard di qualità per assicurare risultati ottimali e benefici per la salute.

Struttura e funzione

Gli omega-3, conosciuti anche come acidi grassi polinsaturi (PUFA) omega-3 o vitamine F, rappresentano un gruppo di molecole fondamentali per il nostro organismo. Chimicamente parlando, sono costituiti da lunghe catene carboniose composte da 18-24 atomi di carbonio, caratterizzate da molteplici insaturazioni, ovvero doppi legami, e terminano con una funzione carbossilica (-COOH). Il carbonio che non è parte della funzione carbossilica è denominato carbonio omega (ω). Negli omega-3, la prima insaturazione si trova sul terzo carbonio, partendo dal carbonio omega, da cui derivano il loro nome.

Tra gli omega-3 più importanti figurano l’acido alfa-linolenico (ALA), l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico. La dose giornaliera raccomandata di omega-3 è di circa 250 mg, considerando EPA e DHA. Mentre l’apporto ideale di omega-3 proviene da una dieta bilanciata, in alcuni casi può essere utile o necessario ricorrere a integratori a base di omega-3. Tuttavia, è importante scegliere accuratamente l’integratore da assumere. Si consiglia sempre di leggere attentamente l’etichetta per verificare la presenza di ALA e dei suoi derivati EPA e DHA.

Inoltre, la certificazione IFOS (International Fish Oil Standards) rappresenta un importante standard di qualità per gli integratori a base di omega-3, garantendo la purezza e la qualità del prodotto, evitando impurezze che potrebbero comprometterne le proprietà.

Gli omega-3 svolgono un ruolo cruciale nel nostro corpo, sia a livello strutturale, contribuendo alla costituzione delle membrane biologiche, specialmente nel cervello, che a livello funzionale, facilitando la comunicazione tra le cellule. Inoltre, hanno anche un ruolo energetico, in quanto vengo ossidati in caso di necessità per fornire energia all’organismo.

Una preziosa risorsa per il benessere

Gli omega-3 catturarono l’interesse degli scienziati già negli anni ‘70, quando si notò che gli eschimesi Inuit, popolazione che assumeva abbondanti quantità di omega-3 di origine marina, mostravano un notevole ridotto rischio di sviluppare aterosclerosi. Questo fatto spinse a ipotizzare che la loro dieta potesse essere la chiave di questo beneficio.

Successivamente, numerosi studi hanno confermato che gli omega-3 introdotti attraverso l’alimentazione si distribuiscono in diversi tessuti dell’organismo, in particolare nel tessuto nervoso e cardiaco, portando a svariati vantaggi per la salute. Tra le numerose azioni benefiche, la più rinomata è quella che agisce sul sistema cardiovascolare. Gli omega-3 esercitano anche un’azione antinfiammatoria poiché fungono da precursori di alcune molecole anti-infiammatorie.

Una recente meta-analisi pubblicata sul Journal of the American Heart Association ha messo in luce la correlazione tra l’assunzione giornaliera di omega-3 e la riduzione della pressione arteriosa sistolica (SBP). Questa ricerca ha coinvolto 4.973 partecipanti, di età compresa tra i 22 e gli 86 anni, che hanno assunto una media di 2,8g/die di DHA/EPA per 10 settimane. Rispetto a coloro che non assumevano omega-3, i soggetti che hanno assunto una dose tra i 2 e i 3 g/die di DHA/EPA hanno registrato una riduzione della pressione sistolica di 2,6 mmHg e della pressione diastolica di 1,8 mmHg.

Per dosi superiori a 3 g/die, si sono osservate ulteriori riduzioni, particolarmente significative nei pazienti ipertesi, con un abbassamento della pressione sistolica di 4 mmHg a una dose di 5 g/ die. Invece, per i pazienti sani, l’aumento della dose non ha comportato riduzioni significative della pressione arteriosa.

Nei pazienti con iperlipidemia, la dose di DHA/EPA di 2-3 g/die è stata quella che ha prodotto la maggiore riduzione della pressione diastolica.