Fare corretta informazione è determinante in tutti i campi, figuriamoci quando si parla di salute e benessere delle persone. Negli ultimi anni nel settore farmaceutico si sono moltiplicate le discussioni sulle opportunità e sui rischi dei social media anche su queste tematiche. Per questo a maggio, insieme a Cosmofarma e all’Osservatorio Nazionale Influencer Marketing, abbiamo voluto offrire una panoramica aggiornata del fenomeno con la prima ricerca italiana sui Pharma Influencer su Instagram e TikTok.

Da questo numero l’osservatorio continua sulle pagine di Farmacia News, dando risalto alle buone e cattive pratiche nella categoria del focus mensile. Partiamo dagli integratori alimentari, prodotti diffusamente promossi dagli influencer sia in maniera organica che dietro compenso delle aziende. Dalla più generalizzata mancanza di una dieta davvero equilibrata da parte degli italiani a esigenze più specifiche legate ai bisogni di ognuno. Gli integratori ormai sono parte della vita di tutti, in tutte le fasi della nostra vita.

Nuovi divulgatori

Chi produce e distribuisce contenuti su questi temi? Nutrizionisti, dietologi, farmacisti? Non solo, anzi. Sportivi, personal trainer ma anche cantanti modelli, artisti. Sono tanti i profili orizzontali sempre più seguiti dalle persone, perché visti come modelli di riferimento o come people like me. E questo li porta a essere molto richiesti dalle marche di food & beverage così come, appunto, dalle aziende di integratori alimentari.

Eccone alcuni che, secondo i dati ONIM, con le loro pubblicazioni sponsorizzate hanno ottenuto negli ultimi tre mesi i migliori risultati di engagement su Instagram, con più di 20mila interazioni: l’ex-tronista, modella e “mamma imperfetta” Rosa Perrotta, Martina Colombari, conosciuta nel mondo farmaceutico per il suo impegno al fianco di Fondazione Francesca Rava, il tiktoker Mattia Stanga con i suoi POV estivi destinati alla Generazione Z.

Il rischio di informazioni ingannevoli

Quelle citate sono tutte collab comunicate in maniera corretta, con hashtag di trasparenza #ADV e tag alle marche partner a tutela dei consumatori. Abbiamo allargato la visione a molti più contenuti ed è palese come, in alcuni casi, si veda chiaramente che è stato il creator a realizzarli per garantire una maggiore autenticità, mentre in altri è evidente che siano stati preparati dall’azienda utilizzando i profili degli influencer per semplice diffusione e amplificazione al pubblico che si vuole raggiungere.

Fin qui tutto bene perché parliamo di figure di rilievo nate sul web o comunque supportate da manager e consulenti che garantiscono un approccio etico al marketing. Come la mettiamo, invece, con l’allerta di Altroconsumo che nel 2020 con la sua inchiesta nell’ambito di un progetto finanziato dalla Commissione europea denunciava troppe informazioni ingannevoli in particolare da parte dei cosiddetti nano-influencer?

Promesse eclatanti sul potere dimagrante, sull’aumento delle performance e sugli effetti beauty dei prodotti promossi. Codici sconto “esclusivi” e a tempo per incentivare all’acquisto la propria community. Sono attività tutt’altro che trasparenti se non dichiarano esplicitamente la relazione con le aziende e i vantaggi economici per i tantissimi influencer da meno di 10mila follower.

Il contributo del farmacista

Le regole dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato e dell’Istituto Autodisciplina Pubblicitaria sono chiare a tutti gli operatori del mercato ma, non essendo facile controllare un fenomeno così parcellizzato, è fondamentale l’auto-regolamentazione e la collaborazione da parte di tutti.

Se le aziende e il loro potere economico hanno sicuramente un ruolo di primo piano, è necessaria anche una capillare presenza da parte dei professionisti della salute. Tra questi, anche i farmacisti che attraverso la loro preparazione e credibilità devono aiutare a disseminare messaggi corretti alla popolazione anche attraverso gli strumenti digitali.

Non ci stupisce troppo, in tal senso, che uno degli hashtag utilizzati maggiormente su Instagram insieme alla parola “integratore” sia proprio #farmacia, insieme a #prevenzione, #malattia e #consulenza. I vantaggi per la società e per il business sono chiari a tutti e i riferimenti ci sono, come Eugenio e Francesco di In Caso Di, specializzati e impegnati in particolare sul fronte dell’integrazione sportiva.

Non c’è dunque più spazio per dubbi: compatibilmente con le proprie competenze e risorse, ogni farmacia e ogni farmacista può e deve offrire il suo piccolo o grande contributo.

Chi è Stefano Chiarazzo
Stefano Chiarazzo è il founder di Pubblico Delirio, ha una lunga esperienza internazionale in P&G, oggi è advisor, consulente e formatore di reputazione aziendale per Barilla, Danone, Chiesi e Cosmofarma. È docente per diversi enti di formazione e università e autore del libro #SocialCEO. Reputazione digitale e brand advocacy per manager che lasciano il segno. Nel 2023 ha curato e presentato la prima ricerca italiana “Pharma Influencer su Instagram e TikTok” in collaborazione con Cosmofarma e ONIM, Osservatorio Nazionale Influencer Marketingcapillare.