Il PGEU – Pharmaceutical Group of the European Union, che rappresenta circa 500mila farmacisti e 200mila farmacie di 33 Paesi europei, ha pubblicato nei giorni scorsi il rapporto relativo all’anno 2023. 

La struttura del rapporto

Il rapporto si articola in tre parti: in una prima parte vengono presentate tutte le iniziative, gli incontri, i forum, le conferenze e i tavoli ai quali il PGEU ha preso parte durante lo scorso anno.

Segue una sezione dedicata alle pubblicazioni, all’interno della quale figurano il PGEU Medicine Shortages Reports 2023, dedicato alle carenze dei farmaci, e il PGEU Position Paper on the reform of the EU pharmaceutical legislation, che riporta la visione dell’Associazione in merito alla proposta di riforma della legislazione farmaceutica avanzata dalla Commissione Europea. Vi sono poi i Position papers sul ruolo del farmacista nella vaccinazione e sulla resistenza antimicrobica.

Una terza parte è infine dedicata al tema delle carenze di farmaci, argomento cruciale della pubblicazione 2023.

Le carenze di farmaci

La carenza di farmaci ha un impatto negativo sulla salute dei pazienti e costituisce un peso per il lavoro quotidiano dei farmacisti, viene evidenziato nel report. PGEU, dal 2013, conduce un sondaggio tra i suoi membri per raccogliere il punto di vista dei farmacisti di comunità sulla carenza di farmaci.

Ciò che è emerso è che per il sesto anno consecutivo, tutti i membri PGEU che hanno contribuito all’indagine hanno riscontrato carenze – problema questo prima appannaggio solo di alcuni Paesi.

Il rapporto annuale del PGEU sulle carenze di medicinali indica che la situazione è peggiorata rispetto agli anni precedenti. Basti pensare che nei Paesi Bassi sono state registrate 2.292 carenze nel 2023, che hanno interessato circa 5 milioni di persone. Altri Paesi come Svezia, Portogallo e Spagna hanno registrato un aumento significativo del numero di carenze.

«Nonostante l’impegno costante dei farmacisti nel trovare soluzioni, le carenze continuano a lasciare molti pazienti senza il trattamento prescritto. Questa situazione provoca frustrazione e disagi per i pazienti e erode la loro fiducia nei confronti dei farmacisti e del sistema sanitario nel suo complesso. Altresì, le carenze causano stress e impongono un ulteriore onere amministrativo alle farmacie nel loro lavoro quotidiano», si legge nel rapporto.

La survey

L’indagine condotta ha evidenziato difatti che nel 2023 ogni farmacista ha trascorso in media 9,5 ore a settimana per far fronte al problema delle carenze; un tempo che risulta triplicato negli ultimi dieci anni. Altresì è stato evidenziato che gli strumenti a disposizione del farmacista in caso di carenze risultano differenti tra i diversi contesti. 

Il lavoro a livello UE

I farmacisti hanno visto con favore introduzione di strumenti importanti e utili per affrontare le carenze di medicinali, tra cui la notifica anticipata delle interruzioni di fornitura, delle cessazioni di commercializzazione e dei ritiri di farmaci.

Il PGEU sostiene le proposte della Commissione Europea di rafforzare il coordinamento degli Stati membri nel monitoraggio e nell’attenuazione delle carenze, con un maggiore coinvolgimento dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e un ruolo chiave per il Gruppo Direttivo Esecutivo sulle Carenze e la Sicurezza dei Medicinali, noto anche come Medicine Shortages Steering Group (MSSG).

Allo stesso modo, il PGEU è favorevole all’espansione dell’uso della Piattaforma europea di monitoraggio delle carenze (ESMP) per facilitare la raccolta e lo scambio di informazioni.

«Nel riflettere sui risultati dello scorso anno, ricordiamo il nostro costante impegno a promuovere il ruolo dei farmacisti di comunità nella salvaguardia della salute pubblica, nel migliorare la cura dei pazienti e nel garantire l’accesso ai farmaci ai cittadini in Europa», ha dichiarato Koen Straetmans, che ha guidato l’associazione nel 2023.